Il registro, mancando un riconoscimento e una tutela di questi diritti, appare oggi come l'unica via percorribile per dare una forma di riconoscimento alle volontà dei cittadini.
“Il Governo – ha commentato l'assessore alla sanità Giulia Pippucci - non può più ignorare che l’arretratezza della società italiana si misura anche sul tema dei diritti civili, e in particolare di quello all’autodeterminazione sul proprio corpo il cui riconoscimento è richiesto a gran voce da un numero sempre maggiore di cittadini”.