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Alluvione, metà industrie colpite ancora ferme

E' drammatico il quadro tracciato da Confindustria Toscana Nord: in molte imprese danni tali da non avere ancora consentito la ripresa dell'attività

Tra Firenze, Prato e Pistoia la metà delle industrie colpite dalle alluvioni del 2 Novembre scorso è ancora ferma, avendo riportato danni così ingenti da non avere ancora consentito la ripresa delle attività: è drammatico il quadro tracciato da Confindustria Toscana Nord.

Alcune imprese meno compromesse hanno ripreso almeno in misura ridotta l'attività produttiva, ma per altre l'orizzonte è fosco: "Sono ancora inattive e in qualche caso lo rimarranno per alcune settimane", riferisce l'associazione degli industriali. 

In dettaglio: "Delle 150 imprese industriali censite da Confindustria Toscana Nord nell'area di propria pertinenza (100 del tessile su Prato e Pistoia, più i comuni fiorentini Campi Bisenzio e Calenzano facenti parte parte del distretto pratese, cui si sommano 50 industrie di altri settori manifatturieri delle province di Prato, Pistoia e in minor misura Lucca) la metà ha riportato danni così consistenti da non aver ancora ripreso l'attività".

La situazione genera un effetto farfalla, visto che molte fra le aziende colpite sono parte di filiere produttive che risentono della situazione in tutta la loro articolazione.

"Nonostante questo quadro, le imprese sono ancora in attesa di veder accolte le richieste di un decreto legge che sospenda gli adempimenti tributari, contributivi, previdenziali, amministrativi e ambientali a carico delle imprese dei territori alluvionati", incalza Confindustria Toscana Nord. E scadenze sono alle porte: la prima in calendario è per il 16 Novembre.