Cronaca

Morto a Bogotà, scatola di sonniferi sul comodino

E' stata fatta l'autopsia sul cadavere di Andrea Durin ma il personale dell'ambasciata non ha ottenuto l'autorizzazione per vedere il corpo

Un corpo su cui piangere: è questa la richiesta dei familiari di Andrea Durin, il tecnico del suono residente a Montelupo Fiorentino, trovato morto lo scorso 18 febbraio nella camera di un albergo a Bogotà.

Le autorità locali hanno fatto sapere a quelle consolari italiane che nella camera dell'hotel dove è stato trovato l'uomo è stata trovata una scatola di sonniferi. 

Secondo quanto si è appreso, il personale dell'ambasciata si è recato all'istituto di medicina legale dove si trova la salma del tecnico del suono, senza però ottenere l'autorizzazione per vedere il corpo. 

Sono state invece visionate delle fotografie del volto e della gamba sinistra con la lunga cicatrice di cui Paolo Durin aveva dato notizia ai rappresentanti dell'ambasciata.

"Non sappiamo più che fare: stiamo impazzendo. Prima mi hanno detto che dovevo recarmi a Bogotà per il riconoscimento poi, nella tarda serata di ieri, mi è stato spiegato che i rilievi autoptici erano già stati effettuati e che era inutile andassi lì perché non sarei riuscito a vedere il corpo. Basterebbe sapere che almeno si tratta di lui, vorremmo avesse una degna sepoltura", ha raccontato il fratello di Andrea, Paolo Durin.