Attualità

Violenza, codice rosa toscano modello per il Parlamento

Lo speciale percorso di accesso al pronto soccorso per le vittime di abusi allo studio della commissione giustizia della camera dei deputati

La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati studia il Codice Rosa toscano, ovvero quello speciale percorso di accesso al pronto soccorso dedicato alle vittime di violenze ed abusi, in particolare donne e bambini ma anche a vittime di crimini d’odio, tenuto a battesimo nel 2010 come esperienza pilota e poi diventato rete: un progetto che coinvolge professionalità e discipline anche non sanitarie, per offrire protezione ed aiuto a tutto campo alle vittime, e che opera in sinergia con la rete territoriale dei Centri antiviolenza.

Nella commissione parlamentare erano in discussione proposte di legge sul contrasto della violenza sulle donne e delle violenza domestica e a parlare della rete toscana, considerata evidentemente un modello, è stata chiamata la settimana scorsa Vittoria Doretti, che del percorso toscano è la responsabile, medico specializzato in cardiologia, anestesia e rianimazione, esperta di bioetica, organizzazione dei servizi sanitari di base e di scienze forensi.

Nell’audizione è emersa l’importanza della formazione specifica e congiunta di operatori e operatrici. Il progetto del Codice Rosa, oggi radicato in tutti i pronto soccorso toscani, nasce nel 2010 nell’Asl di Grosseto. Nel 2011 diventa progetto regionale con la firma di un’intesa con la Procura generale della Repubblica di Firenze; quindi all’inizio del 2014 si completa la diffusione della sperimentazione in tutte le aziende sanitarie della regione e a dicembre 2016 nasce la rete.

“Dal 2012 – commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - sono state oltre 25.000 gli accessi al pronto soccorso in “Codice rosa”. Donne, bambini e persone vittime di discriminazione hanno trovato protezione e accoglienza grazie alla rete regionale".