Attualità

Un farmaco può salvare la vita

La Asl11, in collaborazione con diverse associazioni, ha creato una task force per donare i farmaci inutilizzati alle popolazione più bisognose.

L'idea è nata dalla constatazione che, mentre nelle zone più povere del pianeta milioni di persone muoiono per malattie facilmente curabili, nella parte ricca del mondo ogni famiglia spreca 80 euro in farmaci inutilizzati e circa 8,5 confezioni ancora integre di medicinali. 

L’Asl 11, in collaborazione con le associazioni di volontariato Misericordia, Pubblica Assistenza e Croce Rossa Italiana e il Gruppo Scout Empoli 1, ha deciso quindi di sostenere l’attività del Centro Missionario Medicinali di Firenze attuando il progetto “Un farmaco può salvare una vita”, al fine di ridurre lo spreco dei medicinali, trasformare i farmaci inutilizzati da potenziali rifiuti in strumenti salvavita e, al contempo, contribuire a migliorare l’assistenza sanitaria delle popolazioni più povere e delle famiglie più svantaggiate.

Il progetto “Un farmaco può salvare una vita” prevede l’installazione, in una prima fase di sperimentazione, di tre box per la raccolta dei farmaci inutilizzati presso le sedi della Misericordia di Empoli e della Pubblica Assistenza di Fucecchio e all’ingresso dell’ospedale “San Giuseppe” in via Boccaccio, a Empoli.

I box installati rappresentano un’opportunità, per chi lo desidera, di donare quei farmaci di cui non necessita ai più bisognosi e, grazie al materiale informativo di cui sono corredati, uno strumento per conoscere più approfonditamente i gravi problemi sanitari che affliggono i Paesi più poveri.

Non possono essere inseriti nei box farmaci scaduti, flaconi o tubetti già aperti, prodotti da conservare in frigo.

Periodicamente, con un sistema a turnazione, le tre Associazioni di volontariato si occuperanno di ritirare i farmaci lasciati nei box presso i vari centri di raccolta e, quindi, li consegneranno direttamente al Centro Missionario Medicinali di Firenze.

Il personale sanitario del Centro Missionario preparerà i pacchi in base alle specifiche richieste dei beneficiari. Protetti, sigillati con apposito materiale e corredati da specifica documentazione, anche diplomatica, i pacchi verranno spediti attraverso il servizio postale, corrieri e anche container alle destinazioni previste.

Questa catena di solidarietà permette ai donatori di disfarsi gratuitamente di potenziali rifiuti e di ingombri scomodi; evita lo spreco di farmaci e dispositivi che, se non sono più utili per qualcuno, rappresentano la salute e la vita per molti altri; e infine, rappresenta una modalità semplice ma preziosa per aiutare chi ne ha bisogno attraverso un sistema sicuro e affidabile.