Attualità

Una task force contro la sindrome di Marfan

Comune, Asl, Università, scuola, società sportive e Banca di Cambiano hanno promosso un convegno, sabato 11 Aprile alla Asl, per conoscere la malattia

"Fin da quando ho assunto questo incarico mi sono posto l’obiettivo di non limitare l’attenzione ai rapporti con le società sportive o alla gestione di un impianto comunale. - ha spiegato l'assessore allo sport Fabrizio Biuzzi - Ma la riflessione credo sia giusto ampliarla a tutto ciò che gira intorno allo sport, declinarlo cioè verso la salute e la medicina. Spero di inaugurare con questo convegno un ciclo di incontri utili alla popolazione e agli operatori dello sport. Lo facciamo grazie a una luminare del settore, la professoressa Guglielmina Pepe, tra i massimi esperti. Di questo ringrazio, da parte del Comune, anche la Asl 11 che dimostra sempre grande sensibilità per le iniziative che proponiamo nella nostra città. Non ultimo il corso per l’uso dei defibrillatori proposte alle associazioni sportive la cui consegna dei diplomi si terrà agli Agostiniani nella mattina di giovedì 9 aprile."

"Nel territorio di nostra competenza - ha aggiunto il direttore sanitario della Asl11, Renato Colombai - la Sindrome di Marfan è presente nell'ordine di 13-14 unità. A livello di epidemiologia si parla di un caso ogni 5.000 abitanti, ciò significa che dobbiamo lavorare per nascondere il sommerso. Intraprendere un percorso fatto di approfondimenti e di confronti come quello che ospiteremo sabato mattina 11 aprile nella sala conferenza ‘Elisabetta Chiarugi’ nella nostra sede di via dei Cappuccini a Empoli. Un evento che ci aiuta a rapportarci alla nostra salute sempre più consapevolmente."

"E’ una malattia ereditaria del tessuto connettivo che coinvolge principalmente il cuore ed i vasi sanguigni (sistema cardiovascolare), le ossa ed i legamenti (sistema scheletrico), gli occhi (sistema oculare) ed i polmoni. - ha raccontato Guglielmina Pepe, professore associato di Patologia Clinica, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze, è la referente del Centro di Riferimento Regionale Toscano per la sindrome di Marfan - Al nostro centro, il primo in Italia ad essere riconosciuto, si rivolgono circa 400 persone ogni anno, di cui il 40% da fuori regione."

"La banca ha contribuito al convegno inserendolo nel suo Progetto "Il tuo cuore al sicuro", che ha già visto la donazione di 100 defibrillatori e la formazione di 100 addetti. - ha spiegato la responsabile comunicazione della Banca di Cambiano Maria Siponta De Salvia - La nostra presenza sul territorio, a favore anche della salute, è da 130 anni costante e sentita. Ed esserci nel "Conosci Marfan" fa parte della nostra missione di Banca che coniuga economia e cultura, dove cultura è conoscenza e qualità della vita."