Cronaca

Forte pioggia, danni limitati

A Montelupo pochissimi i danni e i disagi a seguito delle intense piogge del fine settimana, a Vinci pochi danni ed emergenza gestita bene

Dopo i giorni di allerta meteo codice rosso del 17 e 18 novembre a Vinci, l’Amministrazione comunale e il sindaco tracciano un bilancio dei danni causati dal maltempo e dalla piena dell’Arno. Come da protocollo, il Comune ha allestito il COC, Centro Operativo Comunale, sin dallla prima allerta meteo emanata dalla Protezione civile regionale, per monitorare la situazione e coordinare gli interventi.

Il colmo della piena dell'Arno nel passaggio dalla frazione di Spicchio-Sovigliana è stato registrato alle ore 15.15 con un livello di 5,58 metri sullo zero idrometrico. Ma a parte qualche garage e seminterrato parzialmente allagati, una breve interruzione di energia elettrica sulle vie adiacenti al fiume, non è stato riscontrato nessun grave danno per le abitazioni dei residenti. Le piogge insistenti, unite a forti raffiche di vento, hanno abbattuto due alberi in località Salvino nella notte tra il 16 e 17 novembre, prontamente rimossi dai volontari della VAB di Vinci per liberare le strade interessate.

“Ora che l'emergenza è terminata - afferma il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia - penso sia doveroso da parte mia riconoscere lo straordinario ed eccellente lavoro che l'amministrazione comunale, il volontariato e le forze dell’ordine hanno fatto per fronteggiarla."

Durante i due giorni di allerta codice rosso, l'Amministrazione comunale ha precauzionalmente chiuso scuole, impianti sportivi, musei e biblioteche comunali e ha disposto l'allontanamento dalle proprie case di chi abitava ai piani bassi e nei pressi del fiume, allestendo nella palestra della scuola media in piazza Garibaldi un centro di accoglienza temporaneo.

Passata l’emergenza (almeno per ora) è tempo di bilanci e di verifiche anche a Montelupo.

La giornata di domenica 17 novembre è stata problematica da tanti punti di vista e a Montelupo ha fatto paura soprattutto l’Arno.

Invece, la Pesa grazie alla cassa di espansione di Turbone (entrata in funzione per la prima volta dalla sua realizzazione) e il reticolo minore hanno retto senza problemi.

"Sul reticolo minore sono stati fatti negli ultimi anni interventi importanti di sistemazione", ha spiegato il Comune.

"Sul territorio comunale sono presenti sono 47 bacini idrografici, afferenti a piccoli corsi d’acqua di una lunghezza compresa fra 300 e 3500 metri. I tecnici comunali hanno effettuato una mappatura dettagliata, attraverso rilievi tridimensionali, poi confrontati con quanto riportato nei documenti del catasto Leopoldino.

Il comune non ha competenze idrauliche, ma in molti casi i corsi d’acqua minori si inseriscono nel contesto urbano; tanti, infatti (come il rio Schifanoia) sono stati interrati in passato e molti problemi scaturiscono da eventuali ostruzioni nel punto di passaggio.

Da due anni a questa parte l’amministrazione comunale ha scelto di destinare risorse per la sistemazione dei corsi d’acqua minori.

Grazie a uno stanziamento di 250.000 euro e a un successivo finanziamento regionale è stata effettuata un’attività di sistemazione e bonifica.

I lavori hanno interessato in particolare: il rio della Chiusura nella frazione di Samminiatello, a valle della Strada Statale 67, il rio di Schifanoia in due tratti; a monte all’altezza di via don Milani, prima che il corso d’acqua venga tombato e a valle, subito dopo la ferrovia nel punto in cui il corso d’acqua torna in superficie per poi immettersi nell’Arno.

La zona di Poggio alle donne con la sistemazione sia del corso d’acqua che scende da Bobolino, sia con la regimazione della pioggia; oltre ai lavori idraulici è stata fatta la sistemazione della viabilità e l’asfaltatura delle strade".