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Attualità martedì 16 aprile 2019 ore 14:57

Mattarella a Vinci, "Una giornata storica"

Mattarella a Vinci: giornata storica per la città di Leonardo: “L'eredità che ha lasciato è immensa ed è giusto che i vinciani ne nutrano orgoglio”



VINCI — Una giornata storica quella di ieri per la comunità di Vinci. Il 15 aprile del 2019 rimarrà impresso nella memoria di tutti, con la visita in città del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, giunto a Vinci per le Celebrazioni del quinto centenario della morte di Leonardo e per inaugurare la mostra "Leonardo a Vinci. Alle origini del Genio". Ad accoglierlo nella città che diede i natali al grande artista e scienziato del Rinascimento, in una piazza festante e gremita, il sindaco di Vinci, il vicesindaco della Città Metropolitana di Firenze e il presidente della Regione Toscana.

Nel corso della cerimonia celebrativa sono intervenuti il sindaco di Vinci, il presidente della Regione Toscana, Paolo Galluzzi, presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 500 anni della morte di Leonardo, Alberto Bonisoli, Ministro per i Beni e le Attività Culturali, e gli studenti Alice Nencioni e Edoardo Cioli dell’Istituto comprensivo “Vinci”.

“È un grande privilegio per me, in qualità di sindaco, per il Comune e per la nostra comunità ricevere oggi la sua visita presidente, nel giorno più importante nella storia recente della città - ha detto il sindaco - Grazie di essere qui. Il suo arrivo suggella la nuova centralità conquistata da Vinci nel panorama nazionale e internazionale, che non può essere ricondotta solo alla ricorrenza di questo 2019, ma che è stata raggiunta dopo anni di impegno e lavoro da parte del Comune, delle associazioni, dei privati e dei cittadini che hanno affiancato l'amministrazione in questo lungo percorso di crescita. Da Leonardo e da queste celebrazioni vogliamo ripartire, per continuare a diffondere il pensiero di un uomo che fu a tutti gli effetti il padre della civiltà europea. In un momento in cui l'unità europea è messa seriamente in discussione, è diventato ancora più necessario diffondere il messaggio e l'eredità di Leonardo, che rappresenta un patrimonio mondiale da cui attingere”.

L'intervento conclusivo della cerimonia è stato riservato al Capo dello Stato, che rivolto ai ragazzi delle scuole seduti di fronte al palco ha detto: “Suscita qualche emozione pensare che, come per voi, anche per Leonardo questi paesaggi sono stati i primi che ha visto, ammirato, amato; da cui ha tratto il suo impegno di curiosità e di approfondimento”.

E poi ancora su Leonardo: “L'eredità lasciata da questo figlio di Vinci è immensa ed è giusto, signor sindaco, che i vinciani ne nutrano orgoglio. Celebrare Leonardo significa, naturalmente, interrogarsi sulla molla che ha spinto sempre più in là la sua ansia di ricerca e di espressione, utilizzando, come scriveva, la 'sperienzia' e la 'ragione': il desiderio di conoscere, il desiderio di sapere, di governare le risorse e i fenomeni fisici e naturali, di porli al servizio dell'umanità. Nell’auspicio che in Italia, nell’intera Europa e negli altri Paesi in cui sarà ricordato Leonardo, si faccia - in ogni circostanza - adeguata applicazione di quel suo 'ostinato rigore'. Per quanto riguarda il nostro Paese sarà il modo di ricordare, con coerente rispetto, un grande toscano, un grande italiano. Allora protagonista assoluto sulla scena europea, oggi riferimento insopprimibile nel mondo”.

Al termine della cerimonia, si sono esibiti i paracadutisti acrobatici della Folgore e poi il presidente è stato accompagnato all'interno della Rocca dei conti Guidi, sede del Museo Leonardiano, per l'inaugurazione della mostra “Leonardo a Vinci. Alle origini del Genio”, che custodirà ed esporrà per 6 mesi il celebre paesaggio “8P”, primo disegno autografo di Leonardo, datato 1473, oltre ad altri interessanti documenti di epoca medievale e rinascimentale che attestano la presenza del Genio a Vinci nei primi anni della sua vita. Il capo dello Stato ha potuto ammirare la nuova mostra e anche le altre sezioni del museo, grazie alla guida della direttrice del Museo Leonardiano, Roberta Barsanti.


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