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Attualità mercoledì 26 novembre 2014 ore 10:41

Aids, l'importanza della prevenzione

In occasione della Giornata mondiale la Asl 11 ricorda i servizi presenti nel territorio e riporta alcuni numeri sulla diffusione della malattia



EMPOLESE — In Toscana negli ultimi 4 anni sono state rilevati circa mille nuove infezioni da Hiv. L'80% di questi nuovi casi riguardano uomini, mentre l'età più interessata è stata quella tra i 30 e 49 anni, con circa il 60% dei casi.

Nel contesto nazionale, la Toscana si colloca in una posizione intermedia, con 5,9 nuove diagnosi ogni 100 mila residenti, rispetto ad una media nazionale di 6,5.

La maggioranza delle infezioni da Hiv è attribuibile a contatti sessuali non protetti: i rapporti eterosessuali rappresentano la modalità di trasmissione nettamente più frequente per le donne, il 90% dei casi, mentre nei maschi il contagio è sia omo/bisessuale che eterosessuale. L'aspetto nel quale la Toscana risulta ancora carente è sulla tempestività della diagnosi: un caso di HIV su 5 è, infatti, già in Aids conclamato al momento della diagnosi di sieropositività e il 57% è Late Presenter (LP), ovvero si presenta alla prima diagnosi di sieropositività con un quadro immunologico già compromesso o con una patologia indicativa di Aids. Questo dato testimonia la scarsa percezione del rischio tra gli eterosessuali, che eseguono il test quando c’è già il sospetto di una patologia Hiv-correlata.

Al 31 dicembre 2012 in Toscana le persone malate di AIDS viventi sono 1.620. L’andamento dei casi di AIDS nella nostra regione è analogo a quello nazionale: dal 1995 si registra una progressiva diminuzione, che si è assestata negli ultimi anni intorno a 90-100 casi l’anno. Nel contesto nazionale, la Toscana si colloca, per tasso di incidenza, al quarto posto, con 2,2 casi per 100 mila abitanti nel 2012, preceduta solo da Liguria, Veneto e Lombardia. I casi con trasmissione madre-figlio, con un'età alla diagnosi inferiore a 13 anni, risultano 49: 47 casi registrati prima del 2011, 1 nel 2011 ed 1 nel 2012.

A livello nazionale il numero di infezioni è sostanzialmente stabile da diversi anni, ma con qualche preoccupante segnale di tendenza all’incremento nell’ultimo periodo. Anche se, per effetto delle terapie, si è ridotto il numero delle persone in cui la malattia evolve verso lo stadio di Aids, e ancor più il numero di decessi, nuove infezioni continuano a verificarsi, con modalità diverse rispetto a quanto avveniva nei primi anni dalla comparsa della malattia.


Riguardo agli interventi di prevenzione, oggi la sicurezza delle trasfusioni e degli interventi chirurgici è massima, ed anche i casi legati alla tossicodipendenza sono in netto calo grazie all’abbandono della pratica di scambiarsi le siringhe. Invece, le norme di prevenzione per quanto riguarda la trasmissione sessuale, che è attualmente la modalità più frequente con cui ci si contagia, risultano essere disattese sia dai giovani che dai meno giovani. Eppure, l’utilizzo del preservativo è considerato da molto tempo lo strumento più efficace per prevenire la trasmissione del virus. Parimenti importante è il ricorso al test Hiv, per individuare precocemente un’eventuale infezione, poter mettere in atto le adeguate terapie e evitare di trasmettere l’infezione ad altri.

Il test Hiv può essere effettuato su richiesta del medico curante presso tutti i centri prelievi, oppure, senza alcuna richiesta, presso l’unità operativa igiene e sanità pubblica di Empoli, via dei Cappuccini n.79  tutti i mercoledì dalle ore 12 alle 13.30 e dalle 17 alle 18. E’ garantita la massima privacy e il test può essere effettuato anche nel più completo anonimato. Per i soggetti risultati affetti da Hiv, l’Asl 11 ha in atto da molti anni una convenzione con l’unità operativa malattie infettive dell’Asl 10 di Firenze, che permette la presa in carico per il necessario percorso di diagnosi, cura e controllo direttamente presso un ambulatorio a Empoli che attualmente segue oltre 100 persone.

L’Asl 11 si impegna, inoltre, da molti anni per la prevenzione e il controllo dell’infezione.

Ad ogni anno scolastico, vengono attivati interventi di informazione presso le scuole superiori sulla conoscenza dell’Hiv e delle altre malattie a trasmissione sessuale e sulle norme di prevenzione: nel 2013-14 sono stati coinvolti complessivamente circa 1600 studenti.


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