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Attualità venerdì 26 dicembre 2014 ore 11:16

Bilancio, il commento dei gruppi consiliari

Dopo l'approvazione del Consiglio comunale , le forze politiche esprimono le loro valutazioni sul provvedimento di programmazione economica



EMPOLI — "Data per acquisita la capacità dimostrata dalla nuova amministrazione di operare un importante contenimento della spesa a parità di servizi – ha commentato il capogruppo del Partito Democratico, Jacopo Mazzantini – ciò che maggiormente deve essere evidenziato del bilancio di previsione 2015 e pluriennale è il disegno di una città diversa e migliore: da un lato, si investe nella mobilità sostenibile e, al contempo, in due nuove infrastrutture strategiche alle estremità della città, per rendere più scorrevole il traffico e superare le criticità dovute ai sottopassi; dall'altro si realizza la nuova pista di atletica dello stadio e ristruttura tre luoghi simbolo del centro storico, come Palazzo Ghibellino, l'ex Ospedale di via Paladini e la Biblioteca comunale, senza dimenticare il raddoppio di spesa per la manutenzione degli edifici e degli impianti delle scuole.

Non solo, pur dovendo fronteggiare una riduzione del 4% della spesa pubblica utilizzabile – ha proseguito Mazzantini – non aumenta la pressione fiscale né le tariffe dell'anno precedente e neppure ricorre al finanziamento per il triennio 2015/2017, ma, piuttosto, taglia le spese improduttive sia nell'immediato con, ad esempio, la riduzione del numero dei dirigenti da 8 a 3 con un risparmio di 350.000,00 euro o per la riduzione degli affitti passivi, per ulteriori 100.000,00 euro in meno di spesa, sia nella programmazione pluriennale con lo spostamento della sede del Comune presso immobili di proprietà e la installazione in città dei cosiddetti lampioni intelligenti.

Dal lato dell'utilizzo della spesa: il Comune continua a sostituirsi allo Stato nel finanziare gli operatori socio-assistenziali per i ragazzi portatori di handicap dall'asilo alla scuola media nonché gli accompagnatori su ogni scuolabus che significano sicurezza per i nostri bambini.

In tal modo il PD mantiene fin da subito gli impegni assunti in campagna elettorale."

Per il gruppo consiliare di Questa è Empoli è intervenuto il consigliere Fabrizio Faraoni che ha sottolineato: «L’importanza nel fare il bilancio di previsione entro il 31/12 per evitare di lavorare "in dodicesimi" nei primi mesi dell'anno nuovo con tutte le ripercussioni che questo comporta. Siamo di fronte anche a una scelta coraggiosa perché fare previsioni per il 2015 quando ancora non sono noti alcuni dati relativi al 2014 è molto complicato. Al di là delle scelte politiche si dà per scontato che il bilancio del Comune sia corretto e che la gestione dello stesso possa far fronte ad imprevisti (vedi il rischio del non riscosso della Tares che ricade sui comuni e non su Publiambiente) senza avere problemi di nessun tipo con particolare riferimento alla gestione della cassa e quindi senza ricorrere ad anticipazioni di cassa o prestiti: va sottolineato anche la competenza degli uffici comunali. Riguardo alla parte corrente del bilancio il solo fatto di mantenere i servizi e non aumentare la pressione fiscale sono due capisaldi importanti per dare un voto positivo alla delibera: infatti si è fatto fronte ai tagli statali tramite una capillare revisione della spesa corrente, conto per conto. Per capirsi non si toglie nulla ai cittadini e non gli si chiede un contributo maggiore in termini di tassazione.

Riguardo agli investimenti abbiamo un'importante piano delle opere pubbliche che riguardano un po' tutti gli ambiti: dalla scuola, con la demolizione e ricostruzione della Pascoli, allo sport, con il rifacimento pista di atletica, dalla cultura, con la risistemazione della biblioteca, all'urbanistica, con la strada parallela alla FIPILI, senza scordare i miglioramenti della città e il decoro (incrementate le risorse per la manutenzione degli immobili e impianti comunali nonché grande attenzione al verde pubblico).

"Niente di nuovo nel primo bilancio dell'era Barnini – per Umberto Vacchiano, Lavinia Gallo e Sabrina Ciolli del Movimento 5 Stelle – nessuna voce di spesa rivista rispetto ai bilanci del Sindaco Cappelli. Per il 2015 parte consistente delle previste opere pubbliche vendute agli empolesi come “già fatto” dovrebbe essere finanziata con un piano di dismissione di edifici pubblici da 4,5 milioni, cosa assai fantasiosa con la forte crisi del mercato immobiliare. Evidentemente le priorità sono altre" .

"I grandi proclami di cambiamento s'infrangono su questo Bilancio – ha affermato il gruppo consiliare di Ora si Cambia – dove nei fatti si certificano due aspetti: la conferma del prelievo fiscale sulle famiglie e imprese, con una cifra che sfiora i 27 milioni di euro totali, e si dà l'avvio ad una operazione di vendita degli immobili comunali per finanziare il piano delle opere per 13 milioni.

La crisi, la riduzione del numero dei contribuenti che hanno un lavoro e un reddito, la riduzione del numero delle imprese non hanno neppure lontanamente imposto una forte riduzione e revisione dei costi che compongono la spesa pubblica, che ancora rimane lontana dall'essere efficientata. Alcuni esempi? Pagheremo 65 mila euro per uno studio sulla revisione del piano strutturale quando avremo potuto effettuare un bando comune dell'Unione dei comuni risparmiando migliaia di euro. E che dire del finanziamento dell'accordo sul trasporto pubblico locale che costerà oltre 900 mila euro per diminuire le corse e aumentare il prezzo del biglietto? 130 mila euro serviranno a finanziare anche questo. Che dire degli oltre 850 mila euro di gestione del verde pubblico ed altre decine e decine di spese totalmente da rivedere. Sulla questione delle alienazioni è bene chiarire che ciò rappresenta la colpa più grave delle precedenti amministrazioni: immettere sul mercato oggi ben 13 milioni di euro di immobili rappresenta un atto che andava fatto 10 anni or sono. Farlo oggi rischia di tradursi in un flop, compreso la vendita di immobili che già risultano invenduti (terminal bus) oppure di dubbia appetibilità (immobile ex sert). Rimangono sempre sullo sfondo i costi della gestione dell'igiene urbana, dei servizi alle imprese e tutto ciò che il comune eroga, costi che non cambiano, non vengono revisionati o ristrutturati. Nessun cambiamento. A fronte di numeri importanti non ci sono quei cambiamenti e quelle dovute ristrutturazioni necessarie a cambiare nel concreto le cose. Insomma, questo bilancio conferma che non solo non si cambia verso, ma si continua sulla vecchia strada."

Per FabricaComune per la Sinistra Dusca Bartoli e Lisa Lavoratorini commentano punto per punto il bilancio:

"Un bilancio senza incisività segnato dalle politiche di restrizione della spesa. I Comuni continuano ad essere beffati: sonno la parte meno indebitata del paese ma devono tagliare e contribuire al bilancio dello stato. Il governo infatti fa la cresta sull'IMU e si trattiene una quota che per il nostro comune ammonta a quasi un milione di euro. Questi soldi sono sottratti ai nostri servizi, che infatti siamo sempre più costretti ad esternalizzare. Spendiamo almeno 10 milioni di euro nell’arco di un triennio, in servizi che di fatto sono appalti di manodopera per far funzionar le scuole, l'urp, la mensa, il trasporto scolastico, ecc. Ed il bello é che i cittadini non ci guadagnano niente perché non c'é alcuna dimostrazione che i servizi in appalto costino di meno. Un esempio. I tre nidi in appalto costano circa 1.030.000 euro l'anno (l'appalto comprende di fatto il personale e niente altro). I tre asili nido gestiti direttamente hanno un costo del personale che non arriva al milione. Quindi non risparmiamo, abbiamo un minor controllo sulla qualità del servizio, generiamo lavoro meno sicuro e meno retribuito. Ma dove sta l'interresse pubblico? Abbiamo provato a sollecitare un impegno politico dell'amministrazione contro le follie che dominano le regole della finanza locale, a partire dal patto di stabilitá, che impedisce di fatto gli investimenti. E allora per far cassa siamo costretti a vendere, anzi probabilmente a svendere, visto l’andamento del mercato in questo momento. Così si fa un bilancio con 7,8 milioni di introiti, nel triennio, dalla vendita di edifici e terreni pubblici, di cui probabilmente non entrerà neppure la metà. E un piano di investimenti, senza visione, assorbito tutto da manutenzione non più rinviabili e viabilitá. Tra l'altro una viabilitá ancora tutta incentrata sulle macchine. Del piano di ciclabilitá non c'é traccia, solo 300 metri di pista per completare il tratto dal ponte alla stazione. I collegamenti ciclabili con le frazioni, promessi in campagna elettorale non ci saranno neppure nei prossimi anni. Cosí come non c'é traccia dell'efficientamento energetico degli edifici pubblici. Mentre gli interventi per la connettività veloce e la città intelligente sono spiccioli.

Si pensa di vendere edifici che potrebbero essere strategici, come la ex sede Usl di piazza XXIV luglio, che meriterebbe una progettazione pubblica in grado di attrarre finanziamenti, per esempio per una nuova concezione di residenza sociale per giovani ed anziani, o la palazzina ex poste in posizione strategica per un ufficio turistico. Infine la scomparsa del capitolo di spesa sociale dalla discussione del consiglio. Fondo affitti, emergenza abitativa, politiche di inclusione, fondo anticrisi, il trasferimento all'unione delle competenze espropria, di fatto, il consiglio della discussione di merito, anche se l'impegno di risorse ci viene assicurato che non diminuirà. E cosi: di rifiuti e di relative tariffe, si discute solo a pie di lista, senza poter entrare nel merito di costi, efficienza, politiche di riduzione, le politiche del personale le impone il governo centrale, cosi come la stretta agli investimenti. Ai rappresentanti dei cittadini, che pagano il conto, cosa rimane da decidere?

Ma per l’amministrazione va tutto bene e così anche per il gruppo Ora si Cambia, che anzi lamenta ancora troppa rilevanza del pubblico. Tutti compatti contro il nostro ordine del giorno antiausterità, su cui invece abbiamo registrato la convergenza del movimento 5 stelle, a dimostrazione che come dicevamo in campagna elettorale, la cultura politica di riferimento è una sola ed è quella espressa dalle larghe intese che sostengono questo governo."


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