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Attualità venerdì 03 aprile 2015 ore 18:00

Casa di Ventignano, consegnate le chiavi

Giornata di festa ieri per tutti i ragazzi della struttura e per le loro famiglie, ma anche per gli operatori e per tutta la comunità fucecchiese



FUCECCHIO — La simbolica restituzione delle chiavi, avvenuta in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’Autismo, ha sancito il completamento dei lavori di riparazione che hanno interessato il Centro gravemente danneggiato da un fulmine nel novembre scorso. La struttura, dunque, è di nuovo agibile e sarà pienamente fruibile nei prossimi giorni.

La Casa di Ventignano è un centro specializzato per persone affette da disturbo dello spettro autistico. Vi lavorano operatori formati e specializzati, che attuano interventi di riabilitazione ed abilitazione a favore di un’utenza molto varia, sia per le caratteristiche del disturbo sia per l'età: il Centro ospita, infatti, ragazzi dagli 8 fino ai 24 anni.

Alla Casa di Ventignano si svolgono numerose e varie attività, alcune delle quali rientrano nella riabilitazione tradizionale, mentre altre vengono svolte fuori dal Centro, come la piscina, il basket, la radio, la ceramica, il Re.So (Recupero Solidale), il lavoro nel ristorante, nella biblioteca, nella serra.

Queste non sono semplici attività, ma riabilitazione vera e propria, adattata e calibrata rispetto al disturbo di base e alla specificità di ogni utente, secondo il principio per cui una riabilitazione personalizzata e contestualizzata, come dimostrano le evidenze scientifiche, appare essere più efficace rispetto ad altre terapie più tradizionali.

Prima di giungere alle attività molto strutturate, come la serra per esempio, i ragazzi svolgono un percorso intensivo e propedeutico con gli educatori e i tecnici dell’Azienda sanitaria.

Merita sottolineare che da alcuni mesi è iniziata una nuova attività, divertente e originale dal punto di vista riabilitativo: il circo.

Il circo, infatti, è un contesto ecologico e ludico, all'interno del quale i ragazzi autistici, attraverso giochi divertenti, sviluppano e incrementano quella funzione motoria che rappresenta il costrutto di base per iniziare una relazione e una comunicazione con l’altro, in linea peraltro con i dati che ci vengono dalle neuroscienze.


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