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Attualità martedì 14 ottobre 2014 ore 15:39

Centro donna, costituito il comitato

Grande partecipazione alla prima riunione. Approvato lo statuto. Il consiglio direttivo presieduto dal direttore generale dell'asl11



COMPRENSORIO — E’ stato costituito giovedì scorso 9 ottobre il comitato “Sostieni il Centro Donna”, la struttura dedicata alla prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie oncologiche femminili, inaugurata di recente nei locali dell’ospedale “San Giuseppe” di Empoli.

Durante tale incontro, che ha visto la partecipazione di numerosi soci alla prima riunione dell’assemblea del comitato quale organo consultivo e di indirizzo, è stato approvato lo statuto del comitato stesso, che ha sede nei locali del centro direzionale dell’Asl 11 in Empoli, in via dei Cappuccini al numero civico 79.

Il numero dei soci dell’assemblea è illimitato. Può diventare socio chiunque si riconosca nello statuto e abbia compiuto il diciottesimo anno di età, indipendentemente dalla propria appartenenza politica, religiosa, etnica e professionale.

Per diventare soci del comitato gli interessati devono compilare lo specifico modulo di adesione, reperibile presso le sedi operative dell’azienda stessa o sull’home page del sito internet dell’Asl 11 www.usl11.toscana.it nello spazio dedicato al Centro Donna.

L’organo operativo del comitato è, invece, il consiglio direttivo, formato da un numero ristretto di membri e presieduto dal direttore generale dell’Asl 11, che ha la rappresentanza legale del comitato ed è responsabile di ogni attività dello stesso.

Il Centro Donna, inaugurato il 16 settembre scorso, nasce con la finalità di rappresentare, anche strutturalmente, la capacità delle donne di prendersi cura di sé, a partire dalla positiva esperienza condotta attraverso la partecipazione agli screening. Nell’organizzazione della sanità la capacità del ‘prendersi cura’ costituisce una forza da sostenere e sviluppare affinché da questo atteggiamento, più tipicamente femminile, possano nascere benefici per tutta la collettività. Il Centro Donna vuole essere anche il luogo fisico e ideale di un patrimonio di conoscenza, di impegno e di entusiasmo per prevenire e reagire con forza alle condizioni di malattia che sono parte ineludibile della vita di ognuno per divenire, anche simbolicamente, un’organizzazione nella quale far confluire le energie di tutti.

In ambito sanitario, rispettando gli indirizzi 2011-2013 del Ministero della Salute, si vuol favorire anche un modello di presa in carico multidisciplinare realizzata attraverso una collaborazione profonda tra operatori di diverse discipline e con la partecipazione, nelle scelte terapeutiche, intese nella loro accezione più ampia, del malato e dei familiari. Per diffondere tali atteggiamenti e modelli è stato, pertanto, costituito il comitato, che ha, dunque, il duplice obiettivo di: 1) sviluppare progetti di solidarietà, di crescita e di promozione della consapevolezza del bene ‘salute’, favorendo il coinvolgimento delle donne e delle collettività nelle realtà sociali, culturali e sanitarie; 2) raccogliere fondi e risorse utili a garantire le attività del Centro stesso.

Merita ricordare che l’Asl 11 ha già una adesione consolidata agli screening che raggiunge stabilmente l’80% per lo screening mammografico e il 60% per lo screning per la prevenzione del carcinoma della cervice uterina e del tumore del colon retto. Sono risultati che si raggiungono, ma, soprattutto, si mantengono, grazie non solo all’impegno dei sanitari, ma anche grazie alla cultura che una popolazione riesce ad esprimere rispetto alla partecipazione a campagne di prevenzione.

Tale cultura è un patrimonio di questo territorio che consolida il lavoro di anni di professionisti e di associazioni che queste intuizioni avevano avute molto tempo fa a partire dalla Provincia di Firenze, la Società italiana di Medicina generale, la Lega tumori.

Il tumore della mammella, trattato in fase precoce, consente di verificare sopravvivenze libere da malattia nei 10 anni successivi alla diagnosi che raggiungono valori compresi tra l’85 e il 90% dei casi.


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