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Attualità domenica 09 febbraio 2020 ore 08:00

Le bellezze del Padule di Fucecchio in un video

Padule di Fucecchio, 2mila ettari e 11mila uccelli acquatici svernanti

E' stato realizzato per festeggiare la Giornata Mondiale delle Zone Umide, tra le più a rischio a causa dei cambiamenti climatici



FUCECCHIO — Per festeggiare il World Wetlands Day, ossia la Giornata Mondiale delle Zone Umide, che ha lo scopo di accrescere la consapevolezza globale sul ruolo vitale delle zone umide sia per le persone che per il nostro pianeta, il Centro di Ricerca e Documentazione del Padule di Fucecchio ha organizzato una visita birdwatching nell’area protetta de Le Morette.

Il tema scelto, per la visita del 2 febbraio, è stato “Zone umide e biodiversità”: di fatto questi ambienti naturali costituiscono un habitat insostituibile per una incredibile varietà di specie animali e vegetali, molte delle quali utilizzano il Padule di Fucecchio in Toscana, come stazione di riposo e rifocillamento nelle periodiche migrazioni planetarie. Le stime più recenti mostrano un declino globale della biodiversità, mentre le zone umide scompaiono con un ritmo tre volte maggiore rispetto alle foreste.

Sono effetti sia del cambiamento climatico che dell’azione diretta dell’uomo. Paludi, torbiere, distese di acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata sono luoghi che, oltre ad accogliere e conservare una ricca diversità biologica di uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati, garantiscono risorse di acqua e cibo e svolgono una funzione preziosa di mitigazione ai cambiamenti climatici.

La giornata ricorda anche la data dell’adozione della Convenzione sulle Zone Umide stipulata il 2 febbraio 1971 nella città iraniana di Ramsar; dal 2013 anche il Padule di Fucecchio, già Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale, è inserito fra le zone umide di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar. Risulta quindi spontaneo sottolineare l’importanza a livello locale di questa riserva naturale, che tutela una parte piccola ma significativa della più grande palude interna italiana, con attenzione particolare all’area de Le Morette che in questo periodo ospita migliaia di uccelli acquatici svernanti.

Meta della visita l’osservatorio faunistico, con un’ottima visuale sugli specchi d’acqua dell’area protetta: anche i meno esperti, grazie alla guida di un operatore e al potente cannocchiale messo a disposizione dal Centro Visite Padule di Fucecchio, possono fare birdwatching, imparando a riconoscere numerose specie di uccelli acquatici. Nel periodo invernale la Riserva offre rifugio a contingenti di anatre, che provenendo da diversi paesi europei e in particolare dall’Est si fermano nel padule in gran numero; presenti anche folaghe, aironi e rapaci come il falco di palude e l’albanella reale, oltre ai piccoli passeriformi di canneto.

Nella struttura del Centro Visite del Padule di Fucecchio, i visitatori vengono accolti tutti i fine settimana e i giorni festivi, e accompagnati da guide volontarie possono prendere visione di questo impressionante spaccato di biodiversità e ricchezza faunistica, vero patrimonio naturale della regione, considerando che il Padule di Fucecchio è la più estesa palude interna italiana. Ampia circa 2.000 ettari, si sviluppa tra le province di Firenze, Prato, Pistoia, Lucca e Pisa. Secondo il censimento di inizio 2020, sono 11mila gli uccelli acquatici svernanti nel Padule di Fucecchio, dato che colloca il Padule al primo posto fra le aree umide di tutta la Toscana. La grande maggioranza dell’area è situata nella zona della Valdinievole, quindi a sud dell’Appennino Pistoiese, fra il Montalbano e le Colline delle Cerbaie; presenta come unico emissario il canale Usciana. Risparmiata alle attività di bonifica, la zona fino a pochi decenni fa era anche lo scenario di importanti sinergie tra uomini e natura se si pensa al lavoro artigiano delle erbe palustri utilizzate per innumerevoli oggetti di vita quotidiana come cappelli, ceste, scope, tutti sostituiti oggi dalla palstica.

Nel Centro Visite sono esposti numerosi esempi di questi oggetti d’altri tempi, così come sorprendenti riproduzioni in legno e sagome degli uccelli che frequentano questa zona della nostra regione: cormorani, sgarze ciuffetto, spatole, aironi e alzavole, per citarne solo una piccola parte.


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