Decoro urbano, lettera del sindaco

MONTELUPO FIORENTINO — Riportiamo di seguito integralmente la lettera del sindaco

Gentile direttore,
le scrivo per intervenire su di un tema di particolare rilevanza in questi giorni e che costituisce una problematicità per molti comuni.
Ho letto le considerazioni e il giusto richiamo alla civiltà di qualche tempo fa del Sindaco di Capraia e Limite delegato all’ambiente dell’Unione dei Comuni, sulla deprecabile pratica dell’abbandono dei rifiuti. Una linea rinforzata proprio ieri dal sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli nel corso di un Consiglio Comunale aperto dedicato alla gestione dei rifiuti.
Prendo spunto dalle riflessioni degli altri sindaci vorrei provare a generalizzare la tematica.
In questi pochi mesi di mandato ho potuto toccare con mano la distanza che esiste tra cittadini e istituzioni. Una distanza del tutto analoga a quella tra cittadini e politica, e questo è sorprendente visto che è dagli anni 90 (dal Dlgs 29/93, attuativo della L.421/92), che politica e amministrazione sono separati per Legge, in nome delle teorie anglosassoni inspirate al funzionamento aziendale
della pubblica amministrazione. Se ne deduce che per i cittadini non vi è alcuna differenza di percezione tra il Comune e la sua guida politica.
Il Comune, l’anello della Pubblica Amministrazione più vicino, viene comunque percepito come estraneo, lontano, nemico.
Il Sindaco, ritenuto di fatto responsabile di tutto quello che accade di spiacevole sul territorio: del clima sregolato, del degrado, delle troppe zanzare, dell’intransigenza di Equitalia, dell’immigrazione sregolata, della globalizzazione, e infine della crisi economica.
È quindi facile comprendere il gap, incolmabile, tra aspettative della cittadinanza e i risultati che una pur buona e oculata Amministrazione potrà mai raggiungere.
Questo divario può essere colmato solo attraverso un cambio di atteggiamento dei cittadini ed è per questo che le sarò grato qualora vorrà pubblicare questo mio invito pubblico.
Vedere il Comune, la comunità, noi stessi, come una controparte è atteggiamento palesemente sbagliato. Così come è errato pensare “pago le tasse, il Comune deve pensare a tutto e perciò tutto deve essere perfetto”. Questo obiettivo diviene perseguibile solo con la collaborazione e l'atteggiamento proattivo di ognuno di noi.
Il Comune, la comunità, siamo noi stessi e i problemi devono essere necessariamente affrontati e risolti in modo condiviso. Preferire la denuncia di problemi e inefficienze ai mezzi di informazione rispetto alla segnalazione costruttiva alla propria comunità è in qualche modo offensivo,
autolesionista e sicuramente controproducente.
Il comportamento virtuoso davanti a un problema, che suggerisco ai miei cittadini, è il seguente: in prima istanza chiedersi se si possa risolverlo direttamente.
Un esempio. É consuetudine denunciare problemi usando gli smartphone che ormai quasi tutti abbiamo in tasca. Banalmente: trovo una cartaccia in terra; invece di fare una foto denunciando il degrado trasmettendola sui social network oppure alle diverse testate (innescando la polemica), la raccolgo e la getto in un cestino.
La stessa persona potrebbe semplicemente pubblicare una foto con la quale segnala il suo gesto.
Nel caso in cui il problema non sia affrontabile direttamente, perché troppo grande o per implicazioni di sicurezza, è chiaramente necessario segnalarlo agli addetti della nostra comunità: con una telefonata gratuita al numero verde 800219760, una mail a urp@comune.montelupo-fiorentino.fi.it, o un post sui social media del comune.
Ricordo che in Consiglio comunale siedono i rappresentanti dei cittadini, provenienti da ogni frazione ed eletti nelle liste di ogni partito politico: essi hanno il dovere di rappresentare tutte le richieste dei cittadini verso l'Amministrazione in nome del bene comune. Solo in ultima istanza disturbate i mezzi di informazione che è giusto si occupino, in via ordinaria, di questioni più rilevanti nell'ambito del loro essenziale ruolo di informazione indipendente: relegare i mass­media
a una mera bacheca di denunce sarebbe davvero riduttivo.
Solo superando questa “sindrome di terzietà” potremo davvero divenire una comunità resiliente, ove tutte le componenti collaborano al benessere collettivo, combattendo la crisi e ogni altra minaccia. Questo sistema di governance pubblica condivisa ha tra gli scopi dichiarati proprio la riduzione della distanza tra cittadini, politica e istituzioni. Tutti i portatori di interesse, cittadini, imprese, associazioni datoriali e di volontariato, ordini professionali e pubblica amministrazione si impegnano a governare insieme la comunità, condividendone responsabilità, oneri e onori, fallimenti e successi.
La buona risposta della cittadinanza ai processi partecipativi che Montelupo Fiorentino ha attivato su bilancio, riqualificazione del centro storico e piano di protezione civile è segnale importante che muove verso la direzione auspicata.
Nessuno può far più da solo. Non basta indignarsi, occorre attivarsi.

Paolo Masetti

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