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Attualità giovedì 07 gennaio 2021 ore 15:50

Cultura in lutto, è morto Luigi Testaferrata

Luigi Testaferrata
Luigi Testaferrata

Ha rappresentato il mondo culturale, letterario, scolastico, Testaferrata dal 1977 al 1997 è stato preside del Liceo ginnasio Virgilio di Empoli



EMPOLI — Luigi Testaferrata è morto ad 88 anni nella sua abitazione di Empoli, lo scrittore era nato a Empoli nel 1932. Laureato con Giuseppe De Robertis, dal 1956 ha insegnato Italiano e Latino nei licei. Dal 1977 al 1997 è stato preside del Liceo ginnasio Virgilio di Empoli.

Testaferrata aveva fatto parte della giuria del premio letterario ‘Pozzale – Luigi Russo’ e del premio letterario Boccaccio a Certaldo. Ha collaborato a molti giornali e riviste, “La Voce Repubblicana” diretta Ugo La Malfa, “Il Giorno” diretto da Guglielmo Zucconi, “Il Giornale” e a “La Voce” diretti da Indro Montanelli, La Nuova Rivista Europea, Bell’Italia, AD, Toscana qui, Erba d’Arno, Oggi e domani, I Quaderni del Vittoriale e tante altre pubblicazioni. Fra le ultime collaborazioni “Avvenire” e il “Corriere Fiorentino”.

I funerali si svolgeranno domani, venerdì 8 Gennaio 2021, alle 10, presso la Chiesa San Giovanni Evangelista di Empoli. La salma sarà cremata e le ceneri saranno tumulate presso il cimitero Sant'Andrea di Empoli.

Il sindaco di Empoli Brenda Barnini lo ha ricordato così "Era il 1995 l'anno in cui ho conosciuto il Professore Luigi Testaferrata. Era l'anno della mia quarta ginnasio e i miei 14 anni non bastavano per capire che avevamo avuto la fortuna di avere come Preside del nostro Liceo Classico Virgilio una delle menti più importanti, acute e densamente ricca di cultura che avremmo mai incontrato in vita nostra. Scrittore, professore, giornalista, intellettuale nel senso più alto e puro che questo termine può assumere. Entrava ogni tanto a sorpresa in classe e faceva domande di storia, greco, latino, letteratura italiana. Sapeva di un sapere con radici solide eppure manteneva la grazia del rispetto verso tutti e tutto. Un gigante a cospetto di noi ragazzi, un educatore vero che ti faceva venire la voglia di scoprire com'è la conoscenza, la virtù del conoscere per capire. È stato sicuramente una delle figure che ha influenzato le vite di molti di noi e oggi che dobbiamo salutarlo in realtà continua a farci da guida perché ciascuno di noi si sta domandando quali parole avrebbe scelto, quale opera avrebbe citato, quale verso avrebbe dato vita all'ultimo suo soffio. Grazie Professore, non la dimenticherò mai davvero. Un abbraccio forte e affettuoso alla moglie, ai figli, alle nipoti e a tutti coloro che oggi come me piangono la sua scomparsa. Da tutta l’amministrazione comunale il più sentito cordoglio e la vicinanza alla moglie Grazia, i figli Elena e Michele, le nipoti Karolina e Gaia, il fratello Alessandro".

“Se ne va una colonna portante del Premio Boccaccio, un grande uomo di cultura, di cui sentiremo molto la mancanza, come ci mancheranno le sue battute argute e i suoi preziosi suggerimenti, che lasceranno un segno profondo nella storia del Premio" ha detto Simona Dei, presidente dell’Associazione letteraria Giovanni Boccaccio, organizzatrice del Premio omonimo. 

"Era uno scrittore e giornalista attento alla realtà del suo tempo, uno studioso e un uomo impegnato con tutto se stesso in ambito scolastico, prima come professore e poi come preside del liceo classico "Virgilio". Devo a lui la mia passione per la letteratura, trasmessa durante gli anni del liceo. Era il mio indimenticabile professore d’italiano. E’ stata per me una grande gioia, ormai adulta e avviata in altri settori professionali, avere l’onore della sua presenza in Giuria, e della sua appassionata vicinanza alle attività culturali dell’Associazione. Ci mancherà tantissimo”. “Ti abbiamo conosciuto giovane, ai tempi del liceo. Il migliore professore e preside che abbiamo avuto - hanno aggiunto Anna e Alessandro Renieri, tra i componenti storici dell’Associazione - siamo poi diventati amici di tutta la famiglia. È veramente una grande perdita che ci causa tanto dolore”. Un cordoglio profondo è stato espresso anche dai componenti della Giuria del Premio Boccaccio a partire da Stefano Folli, che ne ricorda la sua importanza nella storia del Premio come nella cultura toscana. Con altrettanto dispiacere e commozione, si è pronunciato anche l’amico Paolo Ermini, anch’egli tra i giurati del Premio. “E’ la notizia che temevo dall’ultima volta che l’avevo sentito al telefono - ricorda con profondo dispiacere -. Ci legavano stima, simpatia, affetto. Indimenticabile, ed esemplare, la passione che manifestava nella cura delle rubriche, che ha tenuto a lungo sul Corriere Fiorentino. Un uomo di cultura, certo. Ma ancor di più un innamorato della letteratura, della narrativa. Inesauribile il suo amore per la Toscana e in particolare per Firenze, dove si era formato. E’ veramente una grande perdita. Un forte, caloroso abbraccio alla sua famiglia”.


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