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Attualità mercoledì 23 agosto 2017 ore 16:30

Emergenza abitativa, a luglio erogati 30mila euro

L'assessore al sociale Arianna Poggi fa il punto sulle politiche abitative: "Costante impegno, previsti investimenti ma servono anche più controlli"



EMPOLI — Per l'emergenza abitativa nel 2015 sono state 326 le domani giunte all’Unione da tutti i Comuni dell’Empolese Valdelsa. Sono salite a 342 nel 2016, 255 fatte da soggetti a carico dei Servizi sociali, 87 da persone non seguite: per un totale di contributi erogati di 134.265,43 euro. Il dato 2016 del Comune di Empoli vede 46450 euro erogati a fronte di 113 domande fra cui spiccano 21 contributi per un nuovo alloggio, 11 assegnazioni di alloggio nel Comune o fuori, 19 contributi per morosità, 10 morosità incolpevole, 2 domande di ospitalità notturna, 18 invece sono state sospese in quanto non ci sono al momento i requisiti. Nel 2017, nel solo mese di luglio, sono state riconosciute 30000 euro per cittadini empolesi, su 45000 euro in tutta l’Unione.

L'assessore alle politiche sociali Arianna Poggi stamattina ha presentato alcuni dati relativi alla emergenza abitative, alle case popolari assegnate, alle manutenzioni a cui sono sottoposte da parte di Publicasa. Un quadro complessivo per fotografare il sistema di assegnazione e lo stato dell’arte.

"L’impegno del Comune sulle politiche abitative - ha commentato - è da sempre costante e deciso a far fronte alle diverse, e sempre crescenti, situazioni di sofferenza, povertà, fragilità, solitudine e precarietà. Il sistema che abbiamo collaudato in questi anni punta a rispondere a situazioni di emergenza, ma anche ad assegnare case di Edilizia Residenziale Pubblica gestite da Publicasa, a famiglie che ne abbiano concreta necessità. Investiamo risorse e progettualità, proseguendo l’azione condivisa insieme ai Servizi sociali. L’amministrazione comunale vuole proseguire a portare risposte concrete alle centinaia di famiglie che necessitano di una casa".

Emergenza ed Erp. "Approfitto di questa occasione per fare chiarezza e distinguere fra emergenza abitativa e la gestione del patrimonio di edilizia popolare – ha spiegato l’assessore Poggi –. L’emergenza abitativa è aumentata anche a seguito della perdurante crisi economica che ha provocato l’aumento della precarietà abitativa. Emergenza abitativa, dunque, significa dare una risposta specifica al crescente numero di domande di contributi o soluzioni abitative alle quali non è possibile rispondere con la sola gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Ribadisco stiamo parlando di situazioni di appunto emergenza che di solito si prolungano per periodi che vanno al massimo fino ad un anno. I cosiddetti ERP sono abitazioni costruite appositamente, con finanziamenti regionali, per essere assegnate alle famiglie o alle singole persone che, partecipando a un bando pubblico, sono entrate in una graduatoria specifica. L’assegnazione in questo caso va avanti a tempo indeterminato".

I dati forniti dall’assessore Poggi sono stati presentati a giugno scorso alla terza commissione consiliare Scuola, cultura, politiche sociali.

Emergenza abitativa. "Il Comune, attraverso l’Unione, si è dotato di un sistema strutturato, già operativo e collaudato da quasi tre anni – ha spiegato Arianna Poggi –. E’ stata istituita un’apposita commissione per l'emergenza abitativa che valuta tutte le domande di cittadini che si trovano nell’urgenza di far fronte a un imminente sfratto con l'obiettivo di dare risposte uniformi. Le possibili prestazioni consistono in contributi economici per la morosità o per la morosità incolpevole o per attivare un nuovo contratto di affitto, oppure, nei casi più gravi, nella messa a disposizione di alloggi di emergenza in assegnazione temporanea, per un periodo massimo di 6 mesi, rinnovabile di 6. È bene ribadire che mai l'emergenza abitativa porta alla concessione di una casa popolare, alla quale si accede solo e soltanto previa partecipazione ad un bando pubblico disciplinato da apposita normativa regionale, nel rispetto dei principi di pubblicità e trasparenza".

Per il cohousing a Empol sono disponibili 18 camere divise in 5 appartamenti, a cui si aggiungono sei camere presenti nella struttura di via Verdi. «Abbiamo individuato – spiega l’assessore Poggi – nella struttura della ex Scuola di Ponzano un edificio pubblico per allargare l’offerta per camere in emergenza abitativa. Si parla di almeno 5 ulteriori camere. Entro la fine di questo 2017 o inizio 2018. In ogni caso l’obiettivo del cohousing è quello di accompagnare in un percorso di autonomia tutta la famiglia».

Edilizia residenziale pubblica. Per gestire il patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica l’Unione dei Comuni ha un contratto di servizio con Publicasa Spa, azienda a partecipazione pubblica. Il patrimonio gestito a Empoli è di circa 560 alloggi. Secondo l’ultimo bando pubblico (dicembre 2015), che ha prodotto una graduatoria: su 339 domande pervenute sono stati ammessi in graduatoria 290 cittadini. Ad oggi sono stati assegnati circa 20 alloggi che portano ad avere 542 assegnatari attualmente, di cui 479 a famiglie italiane, 63 straniere.

Circa 20 appartamenti Erp sono al momento non assegnati perché sono sottoposti o hanno bisogno di importanti interventi di manutenzione.

Ogni anno Publicasa calendarizza lavori. Per esempio, nel 2016 sono state realizzate ristrutturazioni ordinarie per 126mila euro a cui si aggiungono interventi straordinari (rifacimento tetto, restauro facciate, ecc) attualmente in corso per ulteriori 321mila euro.

"Si tratta di interventi che rientrano nella norma, ma – sottolinea Arianna Poggi – ci troviamo spesso di fronte a situazione di assoluto non rispetto di un bene pubblico qual è la casa popolare. Mi spiego meglio, alcuni appartamenti, quando vengono restituiti per essere riassegnati hanno necessità di semplici lavori di ristrutturazione, nell’ordine di circa 2.000 euro. Ci capita purtroppo di avere preventivi da oltre 20.000 euro per appartamenti di fatto pesantemente danneggiati o che presentano importanti modifiche strutturali, realizzate senza alcuna autorizzazione. A volte vengono meno, a causa di queste modifiche, le caratteristiche normative degli impianti. Qualche esempio? Abbiamo una perizia da 20.800 euro per un appartamento da 67 mq; un’altra di 19.500 euro per un alloggio da 34 mq, una da 27.000 euro per una casa di 81 mq. Anche per questo, per cercare di renderle prima possibili a disposizione, nell’ultima variazione di bilancio sono state messe risorse aggiuntive per ristrutturare immobili per circa 40.000 euro. Sarebbe auspicabile che chi gode dell’assegnazione di una casa ERP rispettasse questo bene pubblico concesso con affitti dai 40 ai 250 euro al mese. Nella maggior parte dei casi è così, in altri no, purtroppo".

Anche per questo il Comune di Empoli ha chiesto di aumentare i controlli periodici: «Oltre 550 alloggi sono tanti. Ma dobbiamo controllare affinché le condizioni di sicurezza impiantistica e strutturale siano valide secondo le normative e non ci siano cambiamenti».


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