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Attualità martedì 12 febbraio 2019 ore 16:01

Forno crematorio, c'è una proposta

Un forno crematorio, si valuta la proposta di un pool di privati. La struttura potrebbe essere costruita dietro al cimitero di Via Lucchese



EMPOLI — Un impianto per la cremazione nei pressi del cimitero di Via Lucchese, a Empoli. La proposta arriva da un pool di aziende private composto da un gruppo di realtà costruttrici, riunite nel Citep di Prato, e dal Consorzio Icaro, che già gestisce servizi cimiteriali.


La proposta è quella di un ‘project financing’ sulla base del quale il Comune di Empoli, dopo una istruttoria dei propri uffici sotto il profilo urbanistico e tecnico, ivi compresi gli aspetti relativi alla mobilità, sicurezza idraulica, opere di urbanizzazione e patrimonio comunale, ha fatto avviare una valutazione da parte di una società di consulenza che verifichi il piano economico-finanziario per la realizzazione e la gestione dell’impianto. In sostanza, come sempre avviene in questi casi, si valuta la fattibilità del progetto e il suo pubblico interesse. L’approfondimento, affidato alla ‘Addenda’, società di consulenza, avviene .

Il progetto prevede la realizzazione di un impianto per la cremazione delle salme che potrebbe essere ubicato in un’area adiacente al cimitero di Santa Maria, nella parte nord, dove sono presenti terreni comunali che rientrano nei servizi cimiteriali.

Si tratterebbe di una struttura con superficie coperta di 690 mq con l’impianto e altri luoghi di commiato; mentre tutta l’area interessata vedrebbe superfici a verde per 4950 mq con un parcheggio da 40 posti auto e altri 15 per i mezzi di servizio.

Sono previste anche opere di urbanizzazione per 450.000 euro connesse all’ampliamento della strada che da Avane porta a Via Lucchese, ovvero Via Pietro Lari, e opere idrauliche di adeguamento del fossato che la percorre.

Come detto il terreno è di proprietà comunale, per questo i proponenti chiedono di accollarsi la costruzione dell’impianto per un costo di circa 2 milioni di euro e propongono la gestione per un tot di anni, al momento il project parla di almeno 25 anni, alla cui scadenza la struttura diventerà comunale. Il Comune la potrà poi affidare a un altro gestore o prenderla in gestione lui stesso.


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