Il 4 Novembre sulle note del Silenzio d'ordinanza

EMPOLI — Per qualche minuto piazza della Vittoria è sembrata quasi fermarsi questa mattina, venerdì 4 novembre, sulle note del Silenzio d’ordinanza uscite dalla tromba di Giuseppe Alberti.

Uno dei momenti più toccanti delle celebrazioni istituzionali del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze armate, iniziate prima con la santa messa in suffragio ai caduti di tutte le guerre nella chiesa della Madonna del Pozzo, officiata dal proposto di Empoli don Guido Engels. Al termine, la commemorazione si è spostata in piazza della Vittoria, di fronte al monumento della statua alata dove è stata deposta la corona d’alloro dall’assessore alla memoria Eleonora Caponi.

Presenti alcuni assessori della amministrazione comunale di Empoli, il presidente del consiglio Comunale, Roberto Bagnoli, alcuni consiglieri comunali, rappresentanti dei Comuni dell’Unione del Circondario Empolese Valdelsa. Rappresentate alle celebrazioni tutte le Forze dell’Ordine: l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, la Polizia Stradale, la Polizia Municipale, i Vigili del Fuoco, inoltre erano presenti anche la l’associazione nazionale dei carabinieri, l’ANED, l’Avis locale e l’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra Combattenti e Reduci.

Eleonora Caponi, dopo la deposizione della corona, ha espresso alcune parole: "La deposizione della corona ai piedi di questo monumento inaugurato il 21 giugno del 1925, ci ricorda il sacrificio dei caduti che onoriamo perché furono i primi protagonisti di una partecipazione collettiva per la difesa del nostro paese, partecipazione che ancora oggi dobbiamo guardare con rispetto. Oggi celebriamo l’Unità d’Italia. Oggi festeggiamo anche e soprattutto le Forze Armate, che nella nostra Repubblica sono dedicate alla sicurezza interna e alla ricerca della pace a livello internazionale. Tra pochi giorni – ha proseguito Caponi – prenderà finalmente avvio il cantiere di restauro di questo imponente monumento la cui statua bronzea fu realizzata con la fusione dei cannoni nemici come simbolo per le nuove generazioni di allora. Ma che cosa ci dice questo monumento? E pèrché lo sguardo della Vittoria alata spinge a guardare ancora lontano? Difendere dall’incuria dell’uomo e dai segni del tempo questa opera non significa soltanto salvaguardare un bene culturale, storico ed artistico, ma vuole dire ridare valore al sacrificio di coloro che lottarono per l’Unità nazionale e per l’indipendenza del nostro popolo. Unità nazionale, indipendenza, democrazia, libertà, solidarietà e pace – ha concluso Caponi – sono le pietre si cui è fondata la storia d’Italia degli ultimi cento anni. La nostra statua della Vittoria guarda lontano ma con i piedi fermamente saldi sul passato".

Durante la santa messa il messaggio di Don Guido Engels alla città: "Empoli è una città pacifica dove c’è un confronto fraterno. Noi abbiamo la possibilità di creare lo spirito di fraternità. Vedo – ha detto don Guido – che c’è una stima reciproca tra chi cerca il bene comune che si sta perdendo. Cerchiamo sempre ciò che ci può unire. Questo è importante anche nelle diversità di vedute. Non costruiamo muri ma ciò che tende ad unire. Ricordiamoci – e ha concluso - che siamo costruttori non spettatori in questo mondo".

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