Attualità mercoledì 12 aprile 2017 ore 10:48
"No alla posta a giorni alterni"

L’Unione dei Comuni Empolese Valdesa chiede al Ministro di sospendere il piano che prevede la consegna postale a giorni alterni
EMPOLI — L’Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdesa unanimemente chiede al Ministro dello Sviluppo Economico di sospendere il Piano che prevede la consegna postale a giorni alterni.
La fase tre del sistema organizzativo vede infatti coinvolti quattro comuni della zona: Cerreto Guidi, Gambassi Terme, Montaione e Vinci, che dunque riceveranno posta a "singhiozzo".
"Questa è la nuova politica di Poste Italiane, che sta tagliando costi, sportelli e postini, riducendo la consegna delle lettere a cinque giorni ogni due settimane (anziché cinque a settimana come previsto dalle norme europee): lunedì, mercoledì e venerdì in una settimana e martedì e giovedì in quella successiva. Vale a dire, dieci giorni al mese su trenta", hanno tuonato i sindaci dell'unione dei comuni.
"Con l’attuazione del suo piano di riorganizzazione, Poste Italiane taglia i Servizi, creando gravi disagi ai cittadini ed in particolare alla popolazione anziana dei nostri comuni collinari già in sofferenza per il digital-divide generazionale e colpendo direttamente tutti coloro che per scelta vogliono continuare a vivere in un territorio che non deve essere continuamente vessato da diminuzione dei servizi.
La consegna a giorni alterni comprende gli invii prioritari, come le raccomandate dell’Inps, gli avvisi di Equitalia, i telegrammi, e pure i quotidiani e i settimanali in abbonamento. Già si segnalano disagi e disservizi legati a questa scelta di ottimizzazione."
I sindaci dei Comuni dell’Unione Empolese Valdelsa ribadiscono perciò "Unanimemente la necessità di garantire il servizio universale e il mantenimento degli sportelli postali proprio in quelle aree dove il servizio postale deve essere mantenuto per garantire coesione sociale.
Ed è proprio perché sono convinti di quanto innanzi affermato, che chiedono al Ministro dello Sviluppo Economico di sospendere il Piano e attivare un tavolo di confronto tra Comuni, Regione e Poste".
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