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Attualità giovedì 16 gennaio 2020 ore 15:04

Contributo di bonifica, bollettini in ritardo

Il Consorzio di Bonifica ha reso noto che si sono verificati dei problemi che hanno causato uno slittamento nella consegna dei bollettini a domicilio



FIRENZE — Scadrebbe oggi il contributo di bonifica relativo al 2019 ma la scadenza sull'avviso non è corretta perché i bollettini stanno arrivando in ritardo, ad annunciarlo è stato il Consorzio. Nei prossimi giorni, a partire dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, saranno recapitati a casa di oltre 500 mila proprietari di immobili gli avvisi di pagamento relativi al contributo di bonifica del Medio Valdarno per l’anno 2019.

Il Consorzio ha avvisato che "a causa di problemi tecnici nella fase di stampa e postalizzazione degli avvisi, servizio affidato al Gruppo Poste Italiane/Postel dai consorzi di bonifica toscani con gara di appalto unifica a livello regionale, il recapito per il Medio Valdarno previsto per il mese di dicembre, ha subito un ritardo tale per cui il Consorzio ha deciso di spostare la data di scadenza del pagamento al 17 febbraio invece che 16 gennaio come indicato sull'avviso".

"In questa prima fase di riscossione quello che arriva a casa è una semplice comunicazione nella quale sono indicati importi e modalità di versamento che ciascun consorziato proprietario di immobili nella media valle dell'Arno deve versare secondo una proporzionale ripartizione delle spese 2019 per la manutenzione delle opere idrauliche e dei corsi d’acqua che attraversano le città di Firenze, Pistoia, Prato, Empoli e le campagne della Valdelsa, del Mugello, della Valdisieve, del Chianti, delle vallate dell’Ombrone Pistoiese e dei comuni a nord di Siena".

Gli importi "Sono per quasi l’85% dei consorziati inferiori a 50 euro annui e solo in caso di mancato pagamento dell’avviso si genera la cartella dell’Agente della Riscossione ma è grazie al contributo di bonifica che si riesce ogni anno a mettere in campo circa 19 milioni di investimenti in sicurezza idraulica a cui si sommano poi finanziamenti regionali e nazionali per le manutenzioni straordinarie e le nuove opere; soldi raccolti dal territorio e spesi direttamente sul territorio, a partire dai fiumi come l’Arno tra Firenze ed Empoli, l’intera Elsa, il Bisenzio e la Sieve e torrenti, come l’Ombrone Pistoiese, il Mugnone, il Terzolle, la Pesa, la Greve e l’Ema, i canali di bonifica della Piana Fiorentina e i fossi e rii minori dalla montagna alla pianura.

Questi i numeri riportati anche nell’avviso che arriverà a casa "6 province e 62 comuni interessati, 3516 kmq di superficie e 5533 km di reticolo da gestire con 5 impianti idrovori, 64 casse di espansione e oltre 4824 tra cateratte, briglie, traverse, etc. su cui il Consorzio ogni anno cura lo sfalcio e il controllo della vegetazione per circa 2400 km, esegue circa 500 interventi puntuali su segnalazione e compie attività di vigilanza e manutenzione grazie a personale tecnico ed operativo altamente qualificato e 129 mezzi d’opera di proprietà fra trattori, escavatori, camion e mezzi speciali".


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