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Attualità venerdì 25 marzo 2022 ore 13:31

Guerra e Covid, corsa a ostacoli per l'economia

insegna camera di commercio

Trainata dall'export, l'economia metropolitana va incontro a un rallentamento di oltre un punto e mezzo percentuale rispetto alle previsioni



PROVINCIA DI FIRENZE — Pandemia, inflazione e ora la guerra in Ucraina: la crescita prevista del Pil fiorentino sta fatalmente rallentando. E' una corsa a ostacoli quella dell'economia metropolitana alle prese con una congiuntura tra le più complesse della storia contemporanea. L'analisi della Camera di commercio di Firenze stima che il rallentamento 2022 si dovrebbe attestare in oltre un punto e mezzo percentuale rispetto alle previsioni (dal 4,5 al 3%).

L'organismo camerale ha elaborato gli ultimi dati Istat (+6,5% il Pil 2021), che evidenziano come a trainare la crescita del territorio lo scorso anno siano state le esportazioni: +27% rispetto al 2020 e +6,7% nei confronti del 2019. L’export di Firenze, a fine 2021, ha raggiunto i 17,4 miliardi: quinta provincia italiana per valore esportato, con una quota del 3,5% sull’export totale nazionale.

Considerando il saldo import-export, Firenze si piazza addirittura al secondo posto in Italia, dietro Vicenza, con un valore positivo di 10 miliardi, in crescita anche rispetto al 2019 (9,4 miliardi). Completamente diverso è stato, invece, l’andamento delle imprese orientate al mercato interno (commercio, ristorazione, turismo), penalizzate dalla forte contrazione dei consumi (-5% anche nei primi due mesi dell’anno).

Una situazione molto polarizzata, destinata a complicarsi per gli effetti negativi delle tensioni internazionali che stanno rallentando la corsa dell’export più per le conseguenze indirette (aumento dei costi energetici, difficoltà dei trasporti e degli approvvigionamenti) che non per quelle dirette dal momento che l’incidenza di Russia e Ucraina sulle esportazioni fiorentine è nell’ordine dell’1,2% (1% verso Mosca, 0,2% verso Kiev).

“Le imprese in difficoltà hanno il problema di riposizionarsi sul mercato – dice Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze - mentre quelle con il vento in poppa hanno comunque il problema dei costi che sono lievitati oltre ogni aspettativa, costringendo molti a lavorare senza più margini o addirittura in perdita, mettendo a repentaglio la stessa continuità aziendale”.

La Camera di commercio ha deciso di destinare nuove risorse a sostegno delle imprese, in particolare per rifinanziare il bando sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e per valorizzare le eccellenze del territorio attraverso la rete della ristorazione locale. 

In questo quadro di grande incertezza, l’export resta comunque il principale motore dell’economia fiorentina. I primi 5 settori, spiega l’ufficio studi della Camera di commercio, concentrano circa il 70% del valore esportato complessivo in ambito metropolitano nel 2021: la pelletteria ha fornito il contributo principale con una quota del 24% e un +42% in un anno anche se non ha pienamente recuperato il valore di fine 2019 (-4,8%), così come la meccanica strumentale ha evidenziato un aumento del 17,5% sul 2020 ma è ancora in arretrato rispetto al 2019 (-9,5%). 

Vi sono tuttavia le esportazioni di altri settori come per esempio i vini e le calzature che hanno pienamente recuperato sul 2019 (rispettivamente +3% e +15,6%); il farmaceutico, sebbene per incidenza rappresenti il secondo comparto (15%), evidenzia una diminuzione contenuta sul 2020 (-2,4%) e un aumento notevole sul 2019 (+27%).

I principali Paesi partner sono Svizzera, Francia, Stati Uniti, Germania, Cina e Corea del Sud. Rispetto al 2019, tuttavia, gli incrementi maggiori sono stati quelli di Francia, Cina, Stati Uniti, Germania e Corea del Sud. In netto calo il Regno Unito: -23,4% sul 2020 e -30,8% sul 2019 (effetto Brexit).

“Siamo al fianco delle imprese anche in questa fase complessa e incerta, per aiutarle a promuovere i loro prodotti e a esportarli sui mercati di tutto il mondo, soprattutto nella prospettiva di una stabilizzazione del commercio internazionale", commenta Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze.


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