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Attualità giovedì 14 maggio 2015 ore 11:33

Le origini del formaggio Marzolino al museo Be.Go.

Lunedì 18 Maggio alle 17,30 si terrà un dialogo a più voci su Benozzo Gozzoli e il formaggio rinomato già nella Firenze medicea del ‘400



CASTELFIORENTINO — Un viaggio alla ricerca delle origini del Marzolino, il pecorino più antico della Toscana per il quale Castelfiorentino – durante il periodo rinascimentale - era senza dubbio uno dei luoghi più rinomati nella produzione di questo formaggio. Tanto da lasciar traccia in uno degli affreschi più famosi realizzati da Benozzo Gozzoli alla fine del ‘400: il Tabernacolo della Visitazione.

E’ questa l’ipotesi, assolutamente inedita e suggestiva, che affiora dalla combinazione di alcuni studi commissionati alcuni anni fa dalla Confederazione Italiana Agricoltori (province Firenze e Siena) con alcune ricerche tuttora in corso, le quali saranno oggetto di conferenza dal titolo Il marzolino. Il più antico pecorino toscano. Archeologia sperimentale, paesaggio storico e iniziative imprenditoriali sostenibili in programma al Museo Be.Go. di Castelfiorentino lunedì 18 maggio 2015, alle ore 17.30.

L'incontro di lunedì - organizzato nell’ambito della Giornata internazionale dei musei 2015 promossa da ICOM (e avente come tema “Musei per una società sostenibile”) - si presenta come una chiacchierata interdisciplinare a più voci con interventi di Paolo Gennai (Direttore Sistema Museale Valdelsa Fiorentina), Daniele Vergari (agronomo e membro dell’Accademia dei Georgofili), Marzio Cresci (presidente associazione “Emilio Sereni”), Stefania Bertini e Alice Vignoli (operatrici culturali Museo Be.Go.).

Secondo quanto sostenuto dagli studiosi, il Marzolino aveva già assunto nel tardo Medioevo un ruolo di competitor con il parmigiano, ed era pienamente inserito nel commercio internazionale. I luoghi di produzione più rinomati erano Castelfiorentino, Lucardo (Montespertoli), il Chianti e quella dei monti della Calvana presso Prato. Ma c’è di più. Nell’affresco di Benozzo Gozzoli è presente infatti un particolare “molto interessante che potrebbe costituire la più antica rappresentazione di questo prodotto”. Altro al momento non possiamo dire, perché il "segreto" presente nell’affresco sarà rivelato all’incontro di lunedì.

“L’iniziativa in programma al Museo Be.go – ha sottolineato l’assessore alla cultura, Claudia Centi – va ben oltre la curiosità e l’interesse che può suscitare una ricerca sulle origini del Marzolino, in quanto intende richiamare soprattutto l’attenzione sulla biodiversità e sulle specificità espresse dai nostri territori, cogliendo le opportunità di un sistema di promozione integrato che dal settore culturale e turistico possa spaziare a quello artigianale e a quello agricolo-alimentare. E’ per questo che cinque musei – tra cui il nostro – stanno promuovendo un gruppo di ricerca dinamico e aperto ad altre possibili adesioni”.

L’iniziativa dedicata al Marzolino che si tiene al Museo Be,Go non è l’unica, ma segna l’avvio di un ciclo di incontri che nell’ambito di “Amico Museo 2015” sono in programma per tutto il mese di maggio: Lucardo (a cura del Museo della Vite e del Vino di Montespertoli), Castelnuovo Berardenga (a cura del Museo del Paesaggio), Sanminiatello (a cura del Museo Archeologico di Montelupo Fiorentino), Radda in Chianti (a cura del Parco Archeologico Poggio alla Croce).


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