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Attualità venerdì 21 novembre 2014 ore 14:14

Lettera a Matteo Renzi

I sindaci dell'Unione dei Comuni hanno scritto al presidente del consiglio per chiedere di poter spendere 20 milioni di euro per strade e scuole



EMPOLESE — In particolare nella lettera viene proposto di far anticipare queste risorse dall'Unione dei Comuni, in modo tale da 'slegarle' dal patto di stabilità che altrimenti bloccherebbe questo tipo di investimento per i singoli Comuni.

Riportiamo di seguito il contenuto della lettera:

Caro Matteo,

come amministratori dell’Empolese-Valdelsa ti abbiamo sostenuto e ti sosteniamo convintamente nel tuo progetto di rivoluzione politica e nel tuo percorso di rinnovamento della macchina amministrativa statale; percorso che sta procedendo senza sosta, pur nelle enormi difficoltà che derivano dal mettere in discussione equilibri consolidati e che hanno condotto all’attuale situazione
di stallo economico-sociale.
Sappiamo di parlare alla persona che forse meglio di ogni altra conosce le dinamiche e le problematiche che interessano il modo in cui questo rinnovamento si sta traducendo, in particolare, sul territorio della Provincia di Firenze, con la nascita della Città Metropolitana cui tutti guardiamo
con fiducia.
Come Sindaci dei Comuni dell’Empolese-Valdelsa viviamo questo momento con ottimismo, convinzione di aver intrapreso una strada proficua per le comunità che rappresentiamo, e voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo per trovare strumenti amministrativi che siano in grado di rispondere alle problematiche in cui versano i nostri territori. Problematiche che sono enormi, preoccupanti, urgenti, e richiederebbero azioni drastiche e immediate. Sosteniamo la scommessa di costruire una Città Metropolitana capace di dare soluzioni vere sulle criticità strategiche dello sviluppo locale: infrastrutture, edilizia scolastica, programmazione economica, pianificazione territoriale.
Abbiamo ben chiare le priorità, e la direzione di marcia nel perseguirle, ma nutriamo serie preoccupazioni su tempi e risorse necessari affinché questi obiettivi si concretizzino.
Ancora, il processo di revisione della macchina statale, con il ridisegno di Enti e relative competenze, procede con tempi meno rapidi di quelli richiesti dalle urgenze che ci troviamo ad affrontare sul territorio.
Il Patto di Stabilità sta massacrando le possibilità da parte dei nostri Comuni di intervenire prontamente, e con l’incisività necessaria, sul patrimonio pubblico; rischiamo di pagare con l’obsolescenza di questo un tentativo improvvido di recuperare la terribile situazione finanziaria dello Stato. Eppure, è proprio attraverso questo patrimonio pubblico che possiamo intervenire
sulla qualità della vita della nostra gente, e cercare di mantenere le condizioni per tentare un riavvio dello sviluppo: le nostre strade, le nostre scuole, sono punti di riferimento imprescindibili per questo obiettivo.
Con coerenza rispetto al nostro pensiero, e al percorso politico che vede in te il miglior interprete, abbiamo scelto con perseveranza la strada della costruzione dell’Unione dei Comuni.
A questo punto, crediamo sia necessario fare un ulteriore passo coraggioso verso le necessità del territorio, per il quale chiediamo il tuo aiuto.
Rispetto agli interventi necessari ad evitare un deterioramento irreversibile del patrimonio di cui sopra, abbiamo stimato la necessità di spendere circa 20 milioni di euro sul territorio dell’Empolese-Valdelsa, da destinare al ripristino di condizioni accettabili di strade e scuole.
Siamo disponibili a fare quanto è necessario per rispondere all’urgenza, e poi dare il tempo a riforme e riattribuzioni di competenze relative di fare il proprio corso.
Ti chiediamo di metterci in condizione di anticipare questa spesa, attraverso l’Unione, che ci consentirebbe di uscire dalle logiche stringenti del Patto di Stabilità.
Ti chiediamo di farlo, per investire sul nostro territorio e le competenze della sua popolazione, che come sempre ha fatto può aiutare con la sua operosità il Paese a ritrovare la via verso un nuovo futuro. Ti chiediamo di metterci in condizione di fare quanto serve per ridare speranza e sviluppo
alla nostra comunità.


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