Sport e doping, il Comune promuove un incontro

L'iniziativa, che si svolgerà venerdì 30 Gennaio nella sala del Consiglio comunale, rientra nell'ambito di un progetto dell'Università di Firenze

MONTELUPO — Il progetto "Doping generico e farmacologico nello sport", sostenuto dal ministero della salute, ha l'obiettivo di promuovere lo sport 'pulito' e di attivare a questo fine una capillare attività di formazione e informazione sulle sostanze dopanti dedicata ad atleti, tecnici, dirigenti, studenti e insegnanti.

All'incontro organizzato dal Comune di Montelupo parteciperanno medici e specialisti del settore.

In particolare il professor Giorgio Galanti, dell'Università di Firenze, affronterà il tema "Doping dal mito alla realtà".

Al dottor Giuseppe Pieraccini, direttore tecnico del Centro di servizi di spettrometria di massa dell'Università di Firenze, e alla profesoressa Maria Luisa Giovannucci Uzielli, anche lei dell'Università di Firenze, spetterà invece il compito di approfondire le tematiche relative alle tecniche di laboratorio per la lotta al doping.

La dottoressa Francesca Giannetti, atleta di pallanuoto e responsabile della segreteria organizzativa del progetto, parlerà delle procedure di controllo, mentre la neuropsichiatra infantile dottoressa Gloria Scarselli affronterà il tema "La maturazione psicologica del campione, il crollo con la pratica del doping".

"Occuparsi di sport vuol dire sostenere le diverse attività e le società del territorio, - ha detto l'assessore allo sport, Andrea Salvadori - ma significa soprattutto promuovere una concezione “pulita” dell’attività sportiva, creare occasione di formazione e informazione.

Talvolta alcuni sportivi cadono nella tentazione del doping per incoscienza, inconsapevolezza, ignoranza dei rischi a cui vanno incontro.

Ringrazio i relatori per la disponibilità che hanno dato per essere a Montelupo venerdì sera - ha proseguito l'assessore - e mi auguro una nutrita presenza da parte dei rappresentanti delle società sportive, ma anche di semplici cittadini.

Troppo spesso le persone hanno un approccio “leggero” nei confronti di sostanze dannose per la salute e che comunque inficiano i risultati sportivi.

Soprattutto a livelli locali - ha concluso Salvadori - è compito delle società e anche delle pubbliche amministrazione “educare” gli atleti affinché l’importante sia veramente partecipare e non vincere. I risultati quando arrivano devono essere frutto di impegno, passione, dedizione e allenamenti."

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