Attualità lunedì 19 settembre 2022 ore 16:30
Avvocati, più donne che uomini ma guadagnano meno
Ormai nella professione forense le donne avvocato in Toscana sono in maggioranza. Il loro reddito tuttavia è ben inferiore a quello dei colleghi
FIRENZE — La carica delle avvocatesse di Toscana, donne avvocato che ormai sono più numerose degli uomini nell'esercizio professionale (51,4%) ma la cui retribuzione è inferiore in Toscana come nel resto d'Italia: la fotografia sulla realtà toscana della professione forense è scattata dall'Associazione italiana avvocati d'impresa che segnala come per altro in Toscana, rispetto al resto della penisola, il numero di avvocati sia inferiore: una media di 3,4 per 1.000 abitanti, a fronte di una media nazionale di 4,1. La Calabria, con 6,9 avvocati per 1.000 abitanti, è la regione con la media più elevata.
La Toscana si distingue dunque in termini di presenza femminile: nel distretto giudiziario di Firenze (ovvero la circoscrizione giudiziaria della Corte d'appello) le donne avvocato sono ormai la maggioranza e rappresentano il 51,5% del totale.
Lo stesso avviene nei circondari (sono le aree di competenza dei singoli tribunali) di Pisa (56,7%), Arezzo (55,5%), Grosseto (54,5%), Siena (54,3%), Pistoia (52,8%), Prato (52,1%) e Livorno (50,2%). Non accade altrettanto nel circondario di Firenze (vicino al sorpasso, con il 49,7% di professioniste) e in quelli di Lucca e Massa Carrara, dove la componente femminile rappresenta rispettivamente il 47,7% e il 46,8%.
Per quanto riguarda la retribuzione, il reddito medio nel distretto giudiziario di Firenze nel 2020 è stato di 36.649 euro, in calo del 6,9% rispetto all’anno precedente. Come si può intuire facilmente il dato più elevato è quello del circondario di Firenze (42.496 euro, -7% rispetto al 2019), mentre quello più basso è stato rilevato a Massa Carrara (26.469 euro, -11,5%).
E a livello nazionale? Se nel 1985 le donne avvocato in Italia erano 3.450, pari al 9,3% del totale, 36 anni più tardi, nel 2021, il loro numero ha toccato quota 115.250, cioè il 47,7% del totale, dato in lieve calo (-1,3%) rispetto all’anno della pandemia (2020: 117.559 - 48% del totale) secondo i dati della Cassa di previdenza e assistenza forense.
Il sorpasso è comunque già avvenuto al Nord, dove nel 2021 le donne avvocato sono il 51,1% del totale; al Centro, dove la componente femminile rappresenta il 48%, si segnalano tuttavia regioni 'rosa' come l’Umbria e la Toscana, con rispettivamente il 52,7% e il 51,4% di professioniste sul totale.
Gli Ordini con la percentuale di presenza femminile più elevata sono quelli di Busto Arsizio (61,2%) e di Rieti (59,8%) mentre, a livello di distretto, la maglia rosa spetta a Perugia che, con il 52,7%, precede Bologna (52,5%) e Brescia (52,4%).
Quello che invece è diffuso ovunque, in maggiore o minor misura, è il divario di genere sul reddito. Particolarmente evidente in Lombardia, dove il reddito medio delle donne avvocato equivale al 39,8% di quello degli uomini (97.387 euro) e nel Lazio (41,1%, pari a 26.614 euro vs 64.744 euro), le regioni dove la sperequazione è meno marcata sono la Valle d’Aosta (70,1%, pari a 37.403 euro vs 53.309), la Sardegna (57,2%, pari a 18.475 euro vs 32.264) e il Friuli - Venezia Giulia (53,8%, pari a 31.450 euro vs 58.466).
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