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Cronaca martedì 30 luglio 2024 ore 19:05

Ricettazione e riciclaggio, maxisequestro e 21 indagati

guardia di finanza e carabinieri
L'operazione è stata condotta dalla guardia di finanza e dai carabinieri

Le attività si svolgevano in mezza Toscana. Sotto sequestro orologi di lusso, gioielli, soldi e conti correnti per oltre mezzo milione di euro



PROVINCIA DI PISTOIA — E' di 21 persone indagate e sequestro di beni nei confronti di due persone per oltre mezzo milione di euro fra gioielli, denaro e orologi di lusso il bilancio delle indagini condotte dalla guardia di finanza e dai carabinieri di Pistoia che ha rivelato un giro di ricettazione di beni rubati e riciclaggio dei relativi proventi.

Le indagini hanno consentito di individuare ben 21 persone coinvolte, a vario titolo, nei reati di ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio, contraffazione, spaccio di sostanze stupefacenti ed altro, con un raggio d’azione che ha interessato i territori delle province di Pistoia, Prato, Arezzo, Pisa, Lucca e Firenze.

Nello specifico il sequestro oggi è scattato per oltre 52mila euro in contanti, 123 orologi di pregio per un valore stimato di oltre 500mila euro e di circa 700 grammi di gioielli da periziare, oltre a numerosi conti correnti.

L'attività investigativa è partita dalla denuncia di un probabile caso di usura che vedeva al centro uno degli indagati. Era il Novembre 2020, e da lì Finanza e Arma sono risaliti ad attività criminali a ben più vasto raggio, ricostruendo anche tramite intercettazioni telefoniche e ambientali l'opera di ricettazione da parte del principale indagato di monili, preziosi ed orologi di lusso, anche di valore ben superiore ai 100.000 euro, prevalentemente provento di furti in abitazione.

Numerosi gli incontri monitorati per proporre la vendita degli oggetti, con tanto di valutazione della merce stessa fino all'accordo finale e al pagamento anche per cifre pari o superiori a 30/40mila euro. Talvolta i carabinieri sono intervenuti in flagranza, così da recuperare la refurtiva che è stata poi restituita ai legittimi proprietari.

La guardia di finanza si è occupata della ricostruzione del fitto intreccio di flussi finanziari e rapporti economico patrimoniali che legava i soggetti coinvolti, arrivando a individuare e cristallizzare evidenti anomalie tra gli esigui o nulli redditi dichiarati da alcuni e il loro tenore di vita.


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