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Attualità giovedì 04 maggio 2023 ore 11:30

Crollano i consumi di frutta e verdura ma lo scontrino è più salato

scontrino

Gli acquisti di prodotti agricoli delle famiglie toscane sono scesi del 9% toccando il minimo da inizio secolo, ma per risparmiare non basta



TOSCANA — Tagli del 9% ai consumi di frutta e verdura, ma scontrini più alti: è la spesa impazzita nel carrello dei toscani secondo l'analisi di Coldiretti Toscana su base dati Cso Italy. Gli acquisti dei prodotti agricoli sono ai minimi da inizio secolo e le prime vittime sono pere (-17%), arance e uva (-11%), pesche e kiwi (-11%) tra la frutta e asparagi (-24%) e radicchi (-20%) per la verdura, a fronte però di una maggior spesa per le famiglie toscane nel 2022 di 150 milioni di euro solo per acquistare verdura e 60 milioni per la frutta secondo l’elaborazione dei dati Istat.

Nel 2022 è calata al 16,8% la quota di popolazione di 3 anni e più che ha consumato giornalmente almeno 4 porzioni tra frutta e verdura, che ora si colloca su livelli significativamente più bassi rispetto a quanto registrato nel periodo 2015-2018 quando raggiungeva quasi il 20% (elaborazione Coldiretti su dati Istat).

Il brusco calo, sottolinea Coldiretti Toscana, ha fatto scendere il consumo individuale sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche per persona, da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana. Un dato ancora più allarmante, siamo intorno ai 250 grammi di consumo medio pro capite – denuncia Coldiretti Toscana – se si considera che a consumare meno frutta e verdura sono soprattutto i bambini e gli adolescenti, con quantità che sono addirittura sotto la metà del fabbisogno giornaliero, aumentando così i rischi legati all’obesità e alle malattie ad essa collegate, con una potenziale esplosione della spesa sanitaria.

A livello generale le mele restano il frutto nazionale più consumato, al secondo posto ci sono le arance, mentre sul podio salgono anche le clementine mentre tra gli ortaggi patate, pomodori e carote guidano la classifica.

In controtendenza rispetto al dato generale si registra un aumento degli acquisti direttamente dal produttore e nei circa 50 mercati contadini settimanali che costellano la Toscana, secondo un’analisi effettuata da Fondazione Campagna Amica nella rete di vendita diretta degli agricoltori, la più grande d’Europa. La spesa chilometri zero assicura stagionalità e freschezza e dunque tempi di conservazione più lunghi, abbattendo gli sprechi.


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