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Attualità mercoledì 28 dicembre 2022 ore 18:50

Inflazione nel carrello, dove la spesa costa più cara

carrello della spesa

In Toscana i rincari si abbattono sugli alimentari più che su altri generi, ma non ovunque allo stesso modo. La mappa provincia per provincia



TOSCANA — Inflazione al galoppo nel carrello della spesa dei toscani, con percentuali al di sopra delle medie proprio per i generi alimentari. A fronte di rincari medi che a Novembre in Toscana si sono attestati sul 12%, cibi e bevande hanno visto lievitare i prezzi del 14% a livello regionale. Non ovunque allo stesso modo, però, perché ci sono state province in cui la corsa dei costi ha subito una frenata.

Ad analizzare e mettere in fila i dati Istat sull'inflazione in terra di Toscana ci ha pensato Coldiretti. Dall'esame delle cifre risulta un territorio a due velocità. A livello generale, l'inflazione media in regione si è attestata al 12% (-1,6% rispetto a Ottobre) contro una media nazionale dell’11,8%: i livelli più alti si sono registrati a Pistoia (13%) e Grosseto (12,7%), i più bassi a Livorno (11,4%) e Lucca (11,3%). 

I prezzi dei prodotti alimentari hanno invece subito rincari del 14% (dato stabile rispetto a Ottobre) anche se con molte differenze tra territorio e territorio: carrello della spesa più caro per le famiglie del Grossetano (16,2%), del Pistoiese (16,1%) e della provincia di Massa-Carrara (15,7%) con le verdure in aumento del 14,8% e la frutta del 6,9%.

“Il tasso d’inflazione generale scende a Novembre nelle 4 province di Lucca, Pisa, Arezzo e Siena ma cresce ancora rispetto al mese prima a Massa-Carrara, Pistoia, Livorno, Firenze mentre resta stabile a Grosseto", spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana. 

L'inflazione in Toscana

L'inflazione in Toscana (Fonte: elaborazione Coldiretti Toscana su dati Istat)

Gli effetti sulle famiglie toscane

"Ciò che è certo - prosegue Filippi - è un incremento di spesa per ogni famiglia di 674 euro all’anno per acquistare pane, latte, verdure, carne e formaggi. Aumenti che hanno condizionato inevitabilmente anche le festività dei toscani differenziando notevolmente la loro capacità di spesa per mettere in tavola pranzi e cene e che hanno aggravato la situazione economica di molti nuclei in una regione dove oltre 100 mila famiglie si trovano in condizione di povertà relativa". 

L’inflazione ha costretto 8 toscani su 10 (81%), a prendere l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, evitando di farsi guidare troppo dalla molteplicità di stimoli che sono attivati nei punti vendita. Cambiano anche i luoghi della spesa con il 72% dei toscani che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione secondo l’analisi Coldiretti/Censis. 

Per difendersi dalla corsa dei prezzi, sottolinea ancora Coldiretti Toscana, i toscani vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. 


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