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martedì 19 marzo 2024

PENSIERI DELLA DOMENICA — il Blog di Libero Venturi

Libero Venturi

Libero Venturi è un pensionato del pubblico impiego, con trascorsi istituzionali, che non ha trovato niente di meglio che mettersi a scrivere anche lui, infoltendo la fitta schiera degli scrittori -o sedicenti tali- a scapito di quella, sparuta, dei lettori. Toscano, valderopiteco e pontederese, cerca in qualche modo, anche se inutilmente, di ingannare il cazzo di tempo che sembra non passare mai, ma alla fine manca, nonché la vita, gli altri e, in fondo, anche se stesso.

​I soliti noti

di Libero Venturi - domenica 07 marzo 2021 ore 07:30

La trasmissione diretta da Amadeus, che ogni sera accompagna la digestione delle nostre cene -familiari o solitarie che siano- si chiama I soliti ignoti - Il ritorno”. Perché prima o poi ritornano o si ripropongono: come i peperoni. Tuttavia dovrebbe cambiare nome e chiamarsi “I soliti noti”. Infatti, in questo periodo pandemico, al programma a premi sono invitati a giocare solo ospiti vip che, sulla base di indizi, devono scoprire l’identità degli sconosciuti partecipanti e infine il parente misterioso, guadagnando soldi in monete d’oro da elargire in beneficienza. In ciò consiste il gioco. È discutibile che denaro sia elargito tramite giochi televisivi, ma ormai questo si è ampiamente diffuso nelle reti private e pure in quelle publiche, dove pubblico sarebbe anche il denaro.

Confesso comunque che, pur essendo un criticone, guardo anch’io i programmi nazional popolari -più che altro ci dormo- Festival di Sanremo compreso, che in questi giorni, stante la concomitanza, ha sospeso il programma a premi. Sempre di Amadeus -e consorte- comunque si tratta. Dice chi è senza peccato scagli la prima pietra. Io non ne scaglio perché sono un peccatore teledipendente e perché le pietre fanno male: garantisco avendo fatto a sassate insieme ai ragazzi del Villaggio Piaggio contro quelli del Villaggio degli Ignudi che avevano una mira del diavolo. E poi si aspira al meglio, ma ci si riconosce nel peggio, l’ho letto da qualche parte. In questi tempi virali, i vip che partecipano al programma sono chiamati a giocare e devolvere l’eventuale vincita in beneficienza ad istituti che si occupano della pandemia. Viene da chiedersi perché il bene che si vuol fare debba essere assoggettato all’incertezza di una vincita, ma è lo spettacolo, bellezza, e non puoi farci niente! Io comunque a questo mondo sarei più per la solidarietà che per la beneficenza, ma il mio deve essere un difetto.

Ci sono artisti o personaggi noti che hanno vinto cifre importanti e altri che hanno fallito lo scopo. Il problema però non è questo. La mia indignazione scatta fino al parossismo, che mi fa inveire come un ebete contro la televisione, quando vedo che una buona parte di costoro -invitati ad una trasmissione che comunque offre loro ulteriore notorietà e la possibilità di essere munifici benefattori e non a proprie spese- si presentano cascando dal pero. Spesso ci vedono poco, ma per il look stanno rigorosamente senza occhiali. Non conoscono la trasmissione, confondono evidenze, sbagliano tempi e modi. Taluni si dimostrano assai capaci e seri, ma altri si comportano con sufficienza o hanno atteggiamenti sopra le righe, oppure si mostrano disattenti. Soprattutto snob. Sono quasi tutti personaggi televisivi, che dal piccolo schermo hanno tratto alimento per la propria popolarità e il proprio benessere e pare che la televisione se la filino zero.

Sembra che la tivvù, la sera, la guardiamo solo noi “poveracci”, loro no, hanno di meglio da fare. E può anche darsi e buon per loro. Però se ti chiamano ad una trasmissione per fare beneficienza, il tuo dovere è prepararti, guardarla qualche volta, informarti, sapere come funziona e non fare quelle figure che ci fanno cascare le braccia a noi spettatori paganti il canone d’abbonamento televisivo. Perché -vip o non vip che tu sia- devi fare tutto il possibile affinché possa attuarsi, se c’è, il buon fine, quello benefico, della trasmissione e perché -oltre i proventi della pubblicità che comunque ci viene propinata e ci sorbiamo- siamo sempre noi “poveracci” che paghiamo tutto quel munifico ambaradan. Buona domenica e buona fortuna.

Libero Venturi

Pontedera, 7 marzo 2021

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P.S. Si aspira al meglio, ma ci si riconosce nel peggio; e tale percezione, se allontana i pochi, attrae i più”, è di Giuseppe Pontiggia, dal romanzo La grande sera”.

Libero Venturi

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