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Attualità lunedì 11 aprile 2022 ore 14:24
Recupero e lavoro, un resort modello Montaione
Riqualificazione urbanistica e agricola e nuovi posti di lavoro sono i temi emersi dall'assembla pubblica sul Progetto Castelfalfi, a Montaione
MONTAIONE — Il Teatro di Montaione è stato palcoscenico di un percorso di partecipazione urbanistica e rurale che sembra distinguersi da altri esempi toscani, il progetto Castelfalfi che coinvolge un antico borgo toscano nella sua interezza propone a tutti gli effetti di creare un insediamento imprenditoriale diffuso votato all'agricoltura, al turismo e ai servizi.
Esempi in questo senso in Toscana non mancano, il privato straniero si innamora del paesaggio e rileva un lotto di immobili rurali e terreni agricoli che sono andati in malora per mancanza di lungimiranza e soprattutto di fondi pubblici con l'obiettivo di creare una attrattiva turistica di alto livello. La differenza ad oggi l'ha fatta la risposta del territorio, pubblica sul fronte della burocrazia e civica sul fronte della sostenibilità dell'investimento.
La famiglia indonesiana Sri Prakash Lohia che ha acquistato Castelfalfi ha incontrato per la prima volta i cittadini e le associazioni del territorio e la risposta sembra convergere su un recupero utile per tutti.
Il progetto prevede resort, alberghi e ristoranti per i turisti ma anche infrastrutture e servizi senza dimenticare i posti di lavoro che ad oggi sono già oltre 200 con una buona percentuale di contratti a tempo indeterminato ed il restante che si divide tra determinati e stagionali. La famiglia Lohia ha svariati curriculum sul tavolo ginuti solo nel 2022, molti sono giovani toscani.
Proprio la stagionalità è stato uno dei temi affrontati in assemblea perché poter prolungare l'offerta turistico ricettiva su 12 mesi garantirebbe lavoro stabile per l'intero indotto. Non solo, contribuirebbe a rafforzare il piano di recupero di antichi casolari da destinare ad alloggi per il personale impiegato tutto l'anno sul territorio. Un piano imprenditoriale che diventa demografico se si pensa ad un contesto rurale in cui ci sono amministrazioni che si scambiano studenti e scuolabus per mantenere aperte le scuole.
Il sindaco di Montaione, Paolo Pomponi, si è detto orgoglioso della buona riuscita dell'iniziativa "Abbiamo organizzato un'interessante assemblea. La serata è stata un bel momento di condivisione con la cittadinanza, associazioni di volontariato, di categoria, sindacati, cittadini non residenti, su uno dei più importanti progetti che coinvolgono il nostro territorio. I processi partecipativi caratterizzano da molti anni la nostra amministrazione, riteniamo che il confronto su temi di grande importanza meritino momenti come questi. Chiunque deve avere la possibilità di esprimersi, anche criticamente, su questioni di così grande interesse. E per questo abbiamo demandato a Sociolab, società specializzata in facilitazione e processi partecipativi, la conduzione della serata. Ringrazio sentitamente Giulia Maraviglia per la sua professionalità nella gestione dell'assemblea. È stata presentata la nuova proprietà, sono stati illustrati i progetti portati a termine, quelli in corso e quelli previsti per i prossimi anni. È stato poi aperto lo spazio al dibattito".
Il Teatro di Montaione sembra dunque avere aperto il sipario su una prospettiva diversa di paesaggio toscano in cui il nuovo insediamento produttivo che porta infrastrutture e lavoro non è il classico capannone di una fabbrica ma ha le sembianze di un antico borgo.
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