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Attualità giovedì 02 febbraio 2023 ore 10:41

La Casa del Popolo cambia e la nostalgia è virale

La ristrutturazione dello storico locale diventa una occasione per ricordare gli anni '60 e '70 e per riflettere sugli spazi di ieri e di oggi



CASTELFIORENTINO — La storica Casa del Popolo cambia volto e le immagini della ristrutturazione diventano virali tra i cittadini che ricordano con nostalgia ogni dettaglio dell'arredamento popolare anni '60 e '70.

Il primo cittadino annuncia "spazi di co-working, una attività di ristorazione e un museo dedicato a Brunelleschi" ed un concittadino commenta "Quella saletta a destra dell'entrata, dove il jukebox, uno dei pochi a Castelfiorentino, venne posizionato e dove con le ragazzine dell'epoca ascoltavamo i dischi italiani e stranieri". Un ricordo perfetto nei giorni di Sanremo.

Il sindaco di Castelfiorentino ha pubblicato su Facebook alcune immagini ricevute in anteprima dal nuovo proprietario dei locali che per anni hanno ospitato la Casa del Popolo suscitando grande emozione tra i concittadini "Il neo proprietario dell’immobile ex Casa del Popolo di Piazza Gramsci, Gianpaolo Lastrucci, mi manda le foto di avvio dei lavori per la riqualificazione della stessa, con l’obiettivo di costruire il cosiddetto “Palazzo Brunelleschi”, con spazi di co-working, una attività di ristorazione e un museo dedicato al grande genio del Rinascimento. Una bellissima notizia, non vedo l’ora che i lavori siano finiti, e inaugurare un nuovo bellissimo spazio per i castellani. Grazie a Gianpaolo per aver creduto in Castelfiorentino".

Questo uno dei commenti che è stato particolarmente apprezzato dai cittadini "Che tristezza oggi vedere la "distruzione" della più bella e storica Casa del Popolo di Castelfiorentino. Luogo storico dove abbiamo passato il nostro tempo libero di ragazzi giovanissimi degli anni '60. Quella saletta a destra dell'entrata, dove il jukebox, uno dei pochi a Castelfiorentino, venne posizionato e dove con le ragazzine dell'epoca ascoltavamo i dischi italiani e stranieri. Li nascevano i primi amori adolescenziali. Quelle sale completamente piene di fumo di sigarette, di pipa e sigari, fatto dai fumatori adulti, genitori e nonni. Le prime discussioni politiche della "rivolta esistenziale", i figli dei fiori, i Beatles e i Rolling Stones, i libri dei "poeti maledetti", la cultura hippie negli Usa, i beatnik e i provos le canzoni di protesta. L'arrivo del '68, quella voglia di cambiare una società ingiusta e discriminatoria. Quegli adulti comunisti che non "capivano" i giovani, che si facevano crescere i capelli per "protesta" e le ragazze che indossavano la minigonna tra lo scandalo e gli apprezzamenti. Quanti ricordi, in quella Casa del Popolo che davvero era la "seconda casa" per moltissimi giovani castellani".

"Come per molti edifici storici e di significato, ovviamente si fanno tanti discorsi ma poi la grana la tirano fuori gli altri. Negli ultimi anni non ho vissuto più a Castelfiorentino ma i discorsi li ho sentiti. Castello non è più dei castellani, non si esce più, i locali chiudono presto e non ci si trova più a chiacchierare davanti al bar stazione, alla casa del popolo e sul piazzale. Ricordi di ragazzina e da più grande, quando la sera ci si trovava sul piazzale e la casa del popolo o il teatro o il cinema erano gettonati. Il tempo non si ferma, va avanti e se non siamo stati capaci di tenere vive queste "tradizioni" è un pochino responsabilità nostra" è un altro degli interventi al post del sindaco.


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