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Attualità giovedì 08 marzo 2018 ore 10:19

Tutti in fila per un assegno da 500 euro

Centro per l'impiego preso d'assalto per avere l'assegno di ricollocazione. A denunciare "file disumane" è Eugenio Simoncini, di Castello a sinistra



CASTELFIORENTINO — "Al centro per l'impiego di Castelfiorentino - racconta Eugenio Simoncini - da due giorni ci sono file lunghissime di persone che tentano di avere accesso ad un assegno di 500 euro, in pratica un ammortizzatore sociale. Dal 6 marzo infatti, chi è disoccupato da almeno 12 mesi e residente nei comuni coinvolti, può recarsi presso i centri per l'impiego per farne richiesta.

Tutto nelle norma direte voi. Non proprio. I residenti dei comuni di Gambassi, Montaione e Certaldo sono stati accorpati a quelli residenti a Castelfiorentino anziché avere il loro sportello nel comune di residenza, questo ha fatto sì che ci fossero (e ce ne saranno ancora in questi giorni) persone in fila dalle 6 di mattina fino alle 12 e oltre, tra queste erano presenti anche persone diversamente abili alle quali è stato risposto che non avevano priorità d’accesso. Tutto questo, secondo una direttiva della Citta Metropolitana che prevede una priorità meramente cronologica, in barba alla 104 ma soprattutto ai criteri di etica ed umanità".

"È una vergogna - denuncia Simoncini -. Impossibile tollerare che i disabili non abbiano accesso privilegiato o che le mamme con i bambini molto piccoli siano costrette ad attendere sulle scale del Comune. Non accettiamo la mancanza di rispetto che gli enti stanno dimostrando nei confronti dei cittadini. Insomma nessun criterio di selezione, oltre l'ordine d'arrivo. Questo ammortizzatore sociale è a esaurimento, quindi conta solo chi prima arriva e più sgomita. Perché non si è basato l’ordine sui valori ISEE magari con qualche fattore in più?"

"La realtà è che da qualche mattina assistiamo alla dimostrazione più totale della disorganizzazione e della disumanizzazione dei cittadini. Non sarebbe stato meglio permettere ai cittadini, almeno quella parte in grado di farlo, di inviare le domande per via telematica? In maniera da dedicare gli sportelli al solo pubblico che non possiede l’accesso ad internet o che ha bisogno di aiuto. Le code di intere giornate, le corse per il numerino, i cittadini che si autorganizzano per raccogliere i nomi di chi era presente fin dalle 6 del mattino: non è possibile che una persona, già nel disagio sociale per via della disoccupazione, debba essere costretta a trovarsi in queste orrende situazioni. Spesso condite dall’ormai onnipresente guerra tra poveri".

"Da non credere. Lo Stato dovrebbe fare lo Stato, e dunque accollarsi come minimo l’organizzazione di queste iniziative, in maniera da non ledere la dignità delle persone. Aspettiamo ovviamente che il sindaco Alessio Falorni ci dia delle spiegazioni plausibili in merito all’organizzazione nella sede del nostro Municipio. Se non esistono altri canoni di selezione se non residenza, disoccupazione e 'ordine di arrivo', che si organizzi almeno il servizio nel luogo del CPI. Se, da un lato, il sindaco di Castelfiorentino non è coinvolto nella scelta dei canoni di selezione (che dipendono da Regione e Città Metropolitana), dall’altro lato è chiaro che la situazione incresciosa si verifica all’interno del nostro palazzo comunale ed è dunque di responsabilità del sindaco. I primi cittadini sono diventati passacarte di direttive prese più in alto o hanno ancora voce in capitolo? Si parla tanto di sicurezza e poi si lasciano le persone in questa situazione disumana?".

"Inoltre, se questo è davvero il metodo utilizzato per la presentazione delle domande - conclude Simoncini -, lo si ripensi in maniera più snella concedendo ai cittadini la possibilità di avere il proprio sportello nel comune di residenza e evitando file disumane che rischiano di acuire il disagio ed il conflitto sociale".


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