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Attualità lunedì 29 agosto 2016 ore 18:00

Alluvione 1966, è tempo di rovistare in soffitta

L'alluvione del 1966

Per il 50esimo anniversario dell'evento, Comune e Comitato della Memoria chiedono ai cittadini di cercare foto, filmati e documenti originali



CERTALDO — Potrebbero essere in un album, oppure in qualche cassetto o scatolone in soffitta. Il Comune di Certaldo e il Comitato della Memoria, in occasione del 50esimo anniversario, cercano fotografie, filmati, ma anche documenti o testimonianza dirette, relative all'alluvione del 1966. E li chiedono direttamente ai certaldesi.

La raccolta del materiale, che resterà naturalmente di proprietà dei diretti interessati, servirà come base per organizzare una serie di iniziative in vista del 50esimo anniversario dell'alluvione, iniziative che rientreranno nel progetto Memoria viva promosso dal Comitato di Coordinamento della regione Toscana 2016, cui il Comune di Certaldo ha aderito, e che culmineranno il 4 novembre prossimo, a 50 anni esatti dall'alluvione di Firenze.

“L'iniziativa punta a coinvolgere persone di ogni età, a riscoprire e valorizzare il nostro recente passato con l'obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare le nuove generazioni sui problemi dell'ambiente e della responsabilità nella gestione del territorio – spiega l'assessore Clara Conforti – da qualche anno stiamo assistendo, in Toscana e non solo, ad eventi meteorici intensi che aggrediscono un territorio già fragile e vulnerabile. Il ricordo delle alluvioni del passato può aiutare a educare i cittadini ad una maggiore consapevolezza ed a trovare insieme nuove strade, nuove soluzioni, nuovi comportamenti”.

E' infatti evidente come una serie di cambiamenti climatici, la cosiddetta “tropicalizzazione del clima”, con piogge intense ed improvvise, stia mettendo in luce il rischio idraulico delle città e di tutto il territorio, i cui sistemi di drenaggio, i ponti, le infrastrutture sono stati dimensionati, a volte in modo non adeguato, per eventi meteorici mediamente meno intensi. Fenomeno che si accompagna con una diminuzione delle precipitazioni annuali complessive e delle portate dei corsi d’acqua, che rende necessario anche cambiare il rapporto con l'uso della risorsa idrica da parte dei cittadini.


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