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Attualità sabato 19 settembre 2015 ore 11:00

Con Fiori di Sangue va in scena il ricordo

Firenza Guidi, con il suo nuovo spettacolo, inaugura il Giardino della Memoria a Massarella, coinvolgendo i luoghi più importanti della frazione



FUCECCHIO — La frazione di Massarella si trasforma in un enorme palcoscenico. L'evento clou della giornata di inaugurazione del nuovo Giardino della Memoria ai Martiri del Padule, realizzato dall'amministrazione comunale grazie ai finanziamenti provenienti dal governo tedesco, è lo spettacolo Fiori di Sangue, ideato e diretto da Firenza Guidi. La performance avrà luogo sabato 19 Settembre alle 17 e coinvolgerà i luoghi più importanti della frazione.

La nuova drammaturgia della Guidi investirà il Giardino con suoni e colori, grida e sussurri che riportano indietro nel tempo a quel lontano 23 agosto del 1944; il pubblico avrà davanti la distesa infinita del Padule di Fucecchio, dove avvenne il massacro; alle spalle, invece, le 28 parole che ispirano la nuova scultura eretta nel luogo della memoria.

Ma la performance non si limiterà alla presenza della regista nel Giardino. Piazza Sette Martiri presenterà una scenografia proprio davanti alla Chiesa, quasi a rievocare la strage di Sant'Anna di Stazzema, che terminò, anch'essa, davanti alla chiesa del paese. E poi, ancora installazioni intorno alla piazza, e nei campi e nell'uliveto adiacente all'altra grande piazza di Massarella, Piazza 23 Agosto.

Fiori di Sangue è, per Firenza Guidi, un modo per far rivivere le sue radici: la regista è infatti originaria proprio di Massarella, e l'Eccidio del Padule ha investito la sua famiglia in maniera diretta, causandole la perdita del nonno e dello zio. Un altro zio, Firenze, dal quale ha preso il nome, è stato invece disperso in Russia.

Nascerà quindi una rappresentazione intima e corale della memoria delle stragi nazifasciste in Toscana, nella quale le voci delle vittime e dei carnefici si intrecceranno per dare vita a uno spettacolo complesso, poliedrico. La performance trasporterà gli spettatori nella realtà del 1944 attraverso le emozioni suscitate dalla memoria; un impatto viscerale che però non dimentica le testimonianze dirette di chi c'era e di chi ha vissuto quel giorno. Anche in questa occasione la Guidi le ha cercate, trascritte e poi trasformate nel linguaggio universale del teatro.


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