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Attualità mercoledì 23 novembre 2022 ore 11:30

Prezzi del mattone in ripresa, cosa costa di più

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Residenziale e non, nuovo e usato, locazioni, centro e periferia: i dati dell'Osservatorio Nomisma sul mercato immobiliare fiorentino



FIRENZE — Residenziale e non, nuovo e usato fra centro e periferia, acquisti e locazioni: è in ripresa nel 2022 il mercato immobiliare fiorentino, e a confermare il trend di ripresa sono i dati sulle compravendite residenziali messi a fuoco nel Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2022 di Nomisma.

Nel comparto residenziale i prezzi delle abitazioni, sia nuove che usate, hanno continuato ad aumentare anche nel secondo semestre dell’anno, soprattutto in semicentro e in periferia. Su base semestrale, il rialzo medio dei valori di vendita del comparto residenziale si aggira attorno al +2% per il nuovo e attorno al +2,3% l’usato.

Nomisma osserva rispetto al primo semestre dell’anno un recupero dei valori di mercato nelle zone semicentrali e periferiche in controtendenza rispetto al primo semestre, caratterizzato dall’aumento più marcato dei valori nelle zone centrali e di pregio della città. 

Per quanto riguarda i canoni di locazione si evidenzia anche nel secondo semestre una crescita più contenuta rispetto ai prezzi, nell’ordine dell’1,5% su base semestrale, più marcata nel semicentro e in periferia a differenza del centro città dove i valori si mantengono pressoché stabili. In leggera riduzione il divario tra prezzo di offerta ed effettivo, pari in media al 6,5% per il nuovo e all’11% per l’usato, confermando pertanto la maggiore liquidità del mercato. I rendimenti medi lordi annui si mantengono stabili, intorno al 5%.

Le previsioni per il settore residenziale

"Il sentiment previsionale degli operatori per la prima parte del 2023 è dettato dalla prudenza, soprattutto relativamente al segmento della compravendita, per effetto dell’impennata dei prezzi che può indebolire la capacità di spesa e di investimento delle famiglie, deteriorando il trend rialzista che ha caratterizzato il mercato immobiliare italiano nell’ultimo anno e mezzo", è l'analisi Nomisma. 

Le previsioni sul mercato della locazione sono invece positive rispetto ai valori e ai contratti.

Lo scenario immobiliare non residenziale

Non solo: "Anche il settore degli immobili d’impresa - illustra Nomisma in una nota - ha continuato a mostrare segnali di dinamicità, seppur più moderati rispetto a quelli evidenziati nel comparto residenziale". 

Per quanto riguarda il comparto degli uffici, nel primo semestre 2022 le compravendite sono aumentate del +14%, confermando la crescita registrata nel 2021. Anche il comparto dei negozi al dettaglio ha segnato nella prima parte del 2022 un aumento delle compravendite del 7,9%, determinando una flessione degli sconti applicanti e dei tempi di vendita e locazione sul mercato. 

La seconda parte dell’anno ha segnato per il comparto direzionale una lieve flessione dei valori di vendita, dopo il rialzo avvenuto nella prima parte del 2022, in particolare nel Business District (-1,9% su base semestrale), che nel complesso continua a manifestare maggiori segnali di resistenza alla ripresa. Si riduce lo sconto praticato in tutte le zone della città, attestandosi mediamente al 12% (rispetto al 14% del semestre precedente), così come i tempi di vendita degli uffici localizzati in periferia e nel Business District e dei tempi di locazione. Il rendimento medio lordo è stabile al 5%.

Anche nel comparto degli immobili commerciali si osservano valori in flessione sia nel segmento della vendita che della locazione, sebbene i tempi e gli sconti tendano a migliorare. In particolare, i prezzi dei negozi localizzati nel centro cittadino arrivano a registrare una variazione del -1,9% su base semestrale, a conferma della fragilità del settore, che invece risulta meno evidente in periferia e nel semicentro della città. Allo stesso modo, anche i canoni di locazione continuano a diminuire sia nel centro che nel semicentro cittadino, mentre risultano in lieve crescita in periferia. Il rendimento medio lordo è stabile al 6,6%.


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