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Attualità martedì 11 aprile 2017 ore 16:35

Ottomila persone assistite dai servizi sociali

Il sistema di sostegno dell’Unione dei Comuni nel 2016 ha preso in carico 8367 persone in difficoltà investendo quasi 9 milioni di euro



FUCECCHIO — Dal primo gennaio 2013 i servizi sociali delle amministrazioni comunali dell’Empolese Valdelsa sono stati accorpati sotto la guida dell’Unione dei Comuni. "Il recente caso di cronaca, di una famiglia composta da madre e figlio (maggiorenne), residenti a Fucecchio, che si è rivolta ai mezzi di informazione per rendere pubbliche le proprie difficoltà, offre lo spunto per ricordare che il tipo di risposta e di presa in carico da parte dei servizi sociali è il medesimo a prescindere dal comune di residenza del cittadino" scrivono dall'Unione dei Comuni.

L’uniformità del livello di attenzione e della risposta, in tutti i comuni dell’Empolese Valdelsa, fu proprio uno dei motivi che spinsero le Amministrazioni comunali a unificare gli 11 servizi con il relativo trasferimento del personale. 

I servizi sociali dell’Unione dei Comuni nel 2016 hanno preso in carico ben 8mila 367 persone investendo quasi 9 milioni di euro per rispondere ai bisogni delle persone più in difficoltà.

Di questi 1.335 hanno riguardato persone con disabilità, 4mila 459 persone anziane, 1.092 minori e 1.481 adulti.

Tra questi ultimi c’è anche il caso balzato alla cronaca della famiglia residente a Fucecchio.

Un caso conosciuto, seguito e al quale i servizi sociali dell’Unione hanno dato risposte e creato percorsi di sostegno che, per motivi di privacy e di rispetto del regolamento, non è possibile dettagliare.

I servizi sociali dell'Unione forniscono alle persone in stato di necessità tutte le tipologie di sostegno previste nel regolamento approvato dagli 11 comuni. Ogni caso viene seguito e affrontato a seconda delle particolari specificità.

La stessa cosa vale anche per il tema dell’emergenza abitativa. L’Unione dei Comuni nel 2016 ha preso in carico 300 casi relative a famiglie con problemi abitativi fornendo risposte alle varie emergenze. 

“In riferimento al caso specifico di Fucecchio – commenta il sindaco Alessio Spinelli – ho visto molti in questi giorni affrettarsi a perorare la causa di queste persone puntando il dito verso l’amministrazione comunale senza conoscere minimamente i dettagli della situazione. La speculazione sul disagio di questa famiglia ha raggiunto livelli imbarazzanti con varie forze politiche che si sono affrettate a farsi paladine dei diritti senza sapere neppure di cosa stessero parlando".

"E’ chiaro che non è possibile divulgare informazioni personali relative al disagio di questa famiglia ma sono tante le persone bisognose nel nostro territorio e i servizi sociali dell’Unione cercano risposte per tutti. Purtroppo non sempre i cittadini che chiedono aiuto poi accettano il patto di corresponsabilità che viene proposto loro". 

"Alcuni, ad esempio, rifiutano un’abitazione perché non vogliono spostarsi dal loro comune di residenza - spiega ancora il sindaco - altri rifiutano un lavoro e altri ancora rifiutano i protocolli per l’assistenza. Io ho grande rispetto per chi vive momenti di difficoltà e per l’esasperazione con cui si manifestano, ma ho rispetto anche e soprattutto per quegli 8 mila cittadini che vivono il disagio accettando gli aiuti che vengono proposti loro con grande senso di responsabilità verso la propria comunità e verso i soldi pubblici, senza cercare il clamore delle cronache".

"Io mi sono stancato di farmi prendere in giro. Se a qualcuno invece piace, continui pure a farsi paladino dei diritti di chi alza la voce senza sapere su come stanno effettivamente le cose. Al Comitato per l’Attuazione della Costituzione di Fucecchio che, in riferimento a questo specifico caso ha citato l’articolo 38 della Costituzione Italiana, voglio dire che questa parte della Costituzione la conosciamo benissimo".

"Tra l’altro - conclude Spinelli - è la parte dei diritti che il referendum, qualora avesse vinto il SI non avrebbe assolutamente cambiato. Le nostre Amministrazioni sui diritti e sull’assistenza sociale non prendono lezioni da nessuno”.


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