Il centro pensato dai giovani prende forma

Si avvicina l'inaugurazione dei nuovi locali in via Giro delle Mura riallestiti nell'ambito del progetto Upload

MONTELUPO FIORENTINO — Il 2017 inizia con un’interessante novità per i ragazzi di Montelupo Fiorentino. Il prossimo 11 gennaio alle 17,30 aprirà il centro giovani Upload. Stesso luogo del precedente centro giovani, filosofia completamente diversa.

I locali di via Giro delle Mura, 90, infatti, sono stati completamente svuotati per offrire ai ragazzi uno spazio da pensare e realizzare a loro misura. Per alcuni mesi un piccolo gruppo di under 16, coordinati dagli operatori hanno lavorato per allestire lo spazio nel quale trascorreranno parte del loro tempo. Durante questo periodo il gruppo è cresciuto fino ad arrivare a 20 persone.

Il punto di partenza sono stati oggetti di recupero scovati nei magazzini comunali. Banconi, pedane, manichini, sedie che con il dovuto restyling hanno acquistato nuova vita. Parte degli allestimenti sono stati realizzati nel corso di un laboratorio dedicato alla cartapesta, come il grande gabbiano che plana dal soffitto e prende spunto dal romanzo di Richard Bach “Il gabbiano Jonathan Livingston”.

Mercoledì 11 gennaio sarà il momento della festa di inaugurazione, anch’essa pensata dai ragazzi per i loro coetanei. Dalle 17.30 si alterneranno tre writer a lavoro che decoreranno grandi tele che saranno poi appese negli spazi del centro, in contemporanea si terrà un workshop musicale.

Il centro sarà poi aperto tutti i lunedì e mercoledì dalle 17.30 alle 19.30. Si tratterà di uno spazio informale, in cui i ragazzi potranno esprimere i loro interessi, sulla base di loro proposte gli educatori attiveranno alcuni laboratori; inoltre sarà prevista una stanza studio a disposizione di coloro che vorranno ritrovarsi in gruppo per fare i compiti.

"C’è una stretta correlazione fra la fase 1 di Upload e il nuovo centro giovani. L’indagine che abbiamo realizzato all’inizio del 2016 ha messo in luce. – afferma l’assessore alle politiche giovanili, Simone Londi - È emerso, infatti, che nei momenti di “incontro” informale vengono privilegiate le attività destrutturate e prive di una progettualità precisa, calata dall’alto. La quasi totalità ha manifestato la necessità di non avere impegni prestabiliti e organizzati. Nello stesso tempo è chiaro il loro desiderio di avere “basi” in cui incontrarsi, per trascorre del tempo insieme. Soprattutto in inverno quando non possono stare all’aria aperta".

"Abbiamo raccolto tutte le indicazioni e pensato il secondo step del progetto in modo da rispondere a tali bisogni. Al primo incontro informale erano presenti 5 ragazzi, in poche settimane sono saliti a 20 e insieme hanno lavorato per realizzare il “loro” spazio. Mi auguro che si possa interessare nuovi giovani di Montelupo. In questo caso arrivano soprattutto grazie al passa parola dei loro coetanei. È pertanto facile avere un termometro del gradimento o meno delle attività proposte. L’importante è che i ragazzi siano i reali protagonisti dell’intero processo", spiegano gli educatori della cooperativa Indaco.

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