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Attualità venerdì 24 febbraio 2017 ore 16:30

​“Una vicenda che lascia l’amaro in bocca"

Giulio Mangani

L'architetto Calonaci assolto insieme ad altre tre persone dall'accusa di corruzione perchè i reati sono caduti in prescrizione. La rabbia del sindaco



MONTESPERTOLI — “Una conclusione della vicenda giudiziaria che lascia l'amaro in bocca”. È questo il primo commento del sindaco di Montespertoli, Giulio Mangani, all'indomani della sentenza del collegio presieduto dal giudice Marco Bouchard sui presunti reati urbanistici che ha decretato il “non doversi procedere” nei confronti degli imputati, in quanto i reati sono tutti “estinti per intervenuta prescrizione”. 

L'inchiesta, portata avanti dal 2007 al 2009 dai pm Leopoldo De Gregorio e Giuseppina Mione, chiamava in causa direttamente l'Amministrazione comunale: tra i 14 imputati accusati a vario titolo di abuso d’ufficio, falso, corruzione e concussione, risultavano infatti il sindaco dell'epoca, il responsabile dell’assetto del territorio, un dipendente comunale del settore lavori pubblici, oltre a geometri, professionisti e imprenditori. 

Secondo la tesi sostenuta dai pm, il Comune di Montespertoli in quegli anni avrebbe rilasciato un certo numero di sanatorie e permessi a costruire illegittimi, in particolare riguardo al riutilizzo di edifici agricoli a scopo abitativo o alberghiero. In cambio, il responsabile del piano regolatore, avrebbe goduto di favori e incarichi professionali. “È vero che c'è stato un proscioglimento - chiarisce Mangani - Ma rimane il fatto che gran parte dei capi d'accusa dell'inchiesta non sono stati chiariti e sono finiti in prescrizione, lasciando un'ombra su una vicenda che ha comportato danni enormi per l'economia e la comunità di Montespertoli. Rispetto la sentenza della magistratura ma credo che, per come si è svolto questo processo, ci sia molto da riflettere su come sia stato portato avanti. I cittadini aspettavano da tempo una risposta certa da parte della magistratura sull'individuazione delle responsabilità e avevano legittimamente diritto alla chiarezza. Questo non è avvenuto e ci dispiace parecchio. Ora, con i rappresentanti legali del Comune in questa vicenda, stiamo valutando se proseguire in sede civile la nostra richiesta di risarcimento danni. Per il momento, prevale un sentimento di amarezza per l'esito di un processo che non ha chiarito i fatti e non ha individuato i responsabili di uno dei più tristi capitoli della storia di Montespertoli”.


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