L'energia di Leonardo dal Bacino di Serravalle

VINCI — Il Museo Leonardiano apre le Conversazioni al Museo con gli studi di Leonardo sull'acqua e sul grande progetto ideato per la città di origine: un bacino artificiale dal quale trarre energia per fare muovere i mulini nell'area industriale dell'epoca.

Dal Museo spiegano "Già durante gli anni dell’infanzia trascorsa a Vinci Leonardo studia la forza dell'acqua. Nel ‘400 erano attivi numerosi mulini idraulici per la macinazione dei cereali. Nel foglio 765r del Codice Atlantico troviamo la ruota idraulica che metteva in funzione i mulini tipici della zona di Vinci. A fianco dell’ingranaggio uno schizzo di difficile interpretazione che risulta più chiaro leggendo l’annotazione “molino della Doccia di Vinci”: la rappresentazione in pianta dell’edificio e della gora dell’omonimo mulino ancora oggi esistente a Vinci". 

"Ma sono i fogli 952r del Codice Atlantico e 12676 e 12675 della Royal Library di Windsor che rappresentano gli studi preliminari per la realizzazione e l’alimentazione di un imponente bacino di accumulo delle acque di tre torrenti che, scorrendo lungo le pendici del Montalbano, confluivano in un unico corso d’acqua nell’area pianeggiante incastonata tra due colline a est del borgo, in una località oggi nota come Serravalle. 

Dai recenti e approfonditi studi su questo progetto è emerso come Leonardo avesse ipotizzato la costruzione di una diga di sbarramento di grandi dimensioni, in grado di contenere un bacino di oltre un milione di metri cubi di acqua. Una struttura davvero al limite delle possibilità costruttive dell’epoca che avrebbe potuto fornire energia idraulica a sufficienza per alimentare uno o più grandi opifici rivoluzionando l’assetto economico di questo piccolissimo borgo del contado fiorentino".

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