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Cronaca venerdì 11 novembre 2016 ore 18:22

Addio Catullo

Marcello Masini

Lutto per la morte di Marcello Masini, partigiano della Spartaco Lavagnini, ex sindaco di Certaldo e presidente onorario dell'Anpi locale



CERTALDO — Se ne è andato nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 10 novembre, Marcello Masini, il partigiano "Catullo", sindaco di Certaldo dal 1956 al 1975. Pochi giorni fa, il 31 ottobre, aveva perso la moglie, Miretta Busia, staffetta partigiana, alla quale era sposato dal 1950.

"Con Marcello Masini - si legge in una nota del Comune di Certaldo- se ne va la figura più rappresentativa, longeva e attiva delle istituzioni certaldesi del secondo Novecento. Un uomo che ha dedicato la sua intera vita alla collettività e alle cause di libertà, democrazia, giustizia sociale"

Marcello Masini nacque a Firenze il 19 giugno 1925, da genitori certaldesi che si sono trasferiti lì per lavorare e far sì che il padre, sarto, potesse trovare un lavoro migliore. Ultimo di cinque figli, perse il padre a poco più di un anno e con la madre, che sperava di ritrovare lavoro in pastificio, e una sorella, tornò a Certaldo. Nel 1943 partecipò alla fondazione della Brigata Garibaldi Spartaco Lavagnini (dove venne soprannominato Catullo)  e combatté per tutta la lotta di resistenza e  liberazione nella Valdelsa fiorentina e soprattutto senese, spingendosi a Monticiano.

Nell'immediato dopoguerra, il suo impegno proseguì, a Certaldo, fino a diventare sindaco nel 1956. Erano gli anni del boom economico italiano, della espansione urbanistica locale e dei piani di edilizia della Legge 167, della crescente industrializzazione, dell'arrivo dei primi flussi migratori dalla Sicilia prima e dalle Marche poi. Il suo impegno di primo cittadino fu volto alla realizzazione dello sviluppo educativo, culturale ed economico. Si attivò per favorire la diffusione di cure mediche accessibili, i servizi educativi con la creazione della scuola materna e del primo asilo nido, i libri di testo gratuiti, lo scuolabus, la mensa popolare per i lavoratori, l'assistenza domiciliare per gli anziani.

Masini era sindaco anche il 4 novembre 1966, quando l'Elsa esondò: il primo cittadino si trovò a dover coordinare la macchina dei soccorsi, con l'acqua che all'improvviso sommerge vaste zone periferiche e danneggia insediamenti agricole industriali, ma anche parte dell'abitato urbano, soprattutto in zona campo sportivo.

Tante le onorificenze e attestati ufficiali ricevuti da Masini, ultimo in ordine di tempo gli attestati la  Medaglia della Liberazione ricevuta lo scorso 2 giugno.

Il sindaco Giacomo Cucini lo ricorda come "L'uomo che ha speso tutta la vita al servizio delle persone, dei cittadini, delle istituzioni, per portare avanti in modo concreto quegli ideale di libertà, pace, democrazia e giustizia sociale che nascevano dalla Lotta di Resistenza e Liberazione dal nazifascismo. Marcello ha dato un impulso fondamentale alla nascita e al consolidamento dei servizi sociali, educativi e culturali del nostro Comune e, in questi ultimi anni, alla trasmissione della memoria storica e dei valori democratici alle giovani generazioni. Ci stringiamo intorno ai figli Caterina, Enzo, Laura e ai familiari tutti e invitiamo la cittadinanza a partecipare alla cerimonia di commiato, per dare l'ultimo saluto a Marcello. Con la sua scomparsa – conclude il sindaco – ancora maggiore dovrà essere il nostro impegno per far sì che le sue battaglie e conquiste non vadano perdute, che nuove energie possano mettersi al servizio della trasmissione di quei valori di pace, libertà e giustizia che lui aveva conquistato, anche per noi, rischiando la propria vita, ai quali ha dedicato tutta la sua esistenza”.

Domani sarà allestita la camera ardente al piano terra del municipio. La cerimonia funebre, in forma civile, si svolgerà in piazza Boccaccio, sabato 12 novembre, alle  14.30.


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