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Attualità domenica 19 aprile 2020 ore 10:07

"Empoli città pilota per riaprire le scuole"

La sindaca di Empoli Brenda Barnini

La sindaca Brenda Barnini chiede che Empoli diventi sede di un progetto pilota:"La didattica a distanza da sola non va bene e non basta"



EMPOLI — Empoli città pilota di un progetto diverso sulle scuole, per le quali, al momento, non esistono progetti di riapertura se non a settembre. E' quanto chiede la sindaca Brenda Barnini, affermando che "La didattica a distanza non va bene e non basta"

"La scuola deve essere il punto di partenza nella strategia di riapertura del Paese", ha detto.

"È stata la prima a chiudere sembra sarà l'ultima a riaprire e nel mezzo solo la didattica a distanza. Non va bene e non basta.
Scegliamo un territorio dove poter sperimentare qualcosa di più, utilizzando gli spazi comuni degli edifici scolastici per rispettare le distanze, sfruttando tutta la giornata per poter far entrare gruppi più piccoli di bambini. Scegliamo una zona in cui sperimentare la riorganizzazione degli orari a tutto tondo quelli lavorativi dei genitori insieme a quelli scolastici.
Facciamo gli screening a gruppi di insegnanti, educatori e famiglie che rientrano nella sperimentazione. E in questo disegno sperimentale non lasciamo fuori i nidi e la scuola dell'infanzia, magari privilegiando le attività all'aria aperta e ricreando dei micro nidi in termini numerici.
Insomma non fermiamoci al giorno di chiusura e riapertura perché il danno che stiamo facendo a intere generazioni di bambini e ragazzi non si misura oggi con il PIL ma rischia di essere domani ben più grave.
Ho deciso che manderò domani una comunicazione ufficiale al Ministro Azzolina e al Presidente Conte mettendo a disposizione Empoli come città pilota di un disegno diverso".

"Il Comune di Empoli – ha spiegato il sindaco – non può e non vuole fare scelte in modo autonomo su questioni che riguardano la salute di tutti i cittadini. E non vuol intraprendere iniziative in solitaria su un'organizzazione, come quella della scuola, che coinvolge tutti i livelli istituzionali, da quello della Conferenza Zonale, alla Regione, al Ministero. Non si tratta ovviamente di una decisione già presa. La mia vuole essere semplicemente una presa di posizione di carattere più politico che amministrativo che aiuti a indirizzare il dibattito nazionale. Non si torna a scuola a Empoli prima che da qualche altra parte, ma dal nostro territorio si può alzare una voce che contribuisce a far fare un passo in avanti a tutto il sistema".

"Ribadisco, non sto chiedendo la riapertura anticipata delle scuole. Sono state fra i primi sindaci a chiedere con forza alla cittadinanza di stare a casa, a chiedere ai commercianti di tenere chiusi i negozi, prim’ancora di alcune disposizione governative. Però adesso dico che, sulla scuola, per il bene dei bambini e edei ragazzi, non possiamo accontentarci della strategia dell'attesa e che questo tempo può e deve essere utilizzato per cominciare un confronto serio tra istituzioni, terzo settore e igiene pubblica per immaginare oggi come dovrà essere la scuola domani. Quando arriverà questo domani dovrà dircelo il Governo ma non credo che le ragioni e i bisogni educativi dei bambini e dei ragazzi possano essere tenute indietro rispetto alle ragioni che spingono a chiedere una ripartenza delle attività produttive".


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