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Attualità martedì 14 febbraio 2023 ore 10:50

La Fucini riapre alla città, era chiusa dal 2012

Durante gli scavi è emerso un tratto delle vecchie mura di cinta della città e sono state lasciate a vista due porzioni nell'ingresso alla biblioteca



EMPOLI — Libri, laboratori e molto altro, sabato 25 Febbraio 2023, aprirà le porte la parte della biblioteca comunale rinnovata, al termine delle opere di consolidamento e restauro: tornano a disposizione degli utenti gli spazi dell'edificio chiuso nel Luglio 2012, dopo un cantiere che ha richiesto complessivamente un investimento da circa 3 milioni di euro fra opere e servizi. 

Per quanto riguarda i lavori di consolidamento e restauro, 720mila euro sono risorse che derivano da finanziamento regionale. In totale, l’intervento ha interessato 1200 metri quadrati posti al piano terra e al primo piano dell’attuale stabile di via Cavour e ha restituito alla struttura il suo ingresso originale, quello principale, da via Cavour 36.

La cerimonia di inaugurazione fissata alle ore 10. A seguire, sono previsti i saluti istituzionali e, dalle 11, la Lectio Magistralis del professor Mauro Guerrini (Università degli studi di Firenze) sul tema "Il valore della biblioteca in una società democratica".

Sarà l'occasione per ripercorrere le tappe di un percorso, quello della realizzazione di questo prestigioso intervento, non immune da sorprese, oltre che da una pausa forzata in tempi di pandemia Covid, che hanno fatto inevitabilmente aumentare la durata del cantiere e che ne hanno fatto aumentare anche i costi: fra queste, il ritrovamento di una bomba inesplosa che a suo tempo ha richiesto l’intervento degli artificieri, l’immediata sospensione dei lavori e, per consentirne la ripresa, la successiva bonifica bellica sia nei locali interni che in alcune aree esterne. Durante gli scavi, è inoltre emerso un tratto delle vecchie mura di cinta della città, sotto il pavimento del piano terra mentre nella Sala Maggiore sono stati eseguiti saggi sul solaio sotto pavimento che hanno fatto emergere un sistema di voltine di alleggerimento in pianelle appoggiate sulle volte principali, corrispondenti ai soffitti delle stanze al piano terra. Secondo le condizioni contenute nel parere della Soprintendenza è stato deciso di preservare ciò che è stato rinvenuto: per questo sono state lasciate a vista due porzioni di mura urbane nella zona di ingresso alla biblioteca ed è stato mantenuto in opera il sistema di voltine al piano primo.

 Il progetto ha permesso consolidamento e restauro del vecchio edificio su via Cavour, oggetto prima del consolidamento sismico, poi del restauro architettonico. Fra i principali interventi, sono state realizzate le opere impiantistiche, il recupero completo di tutti gli infissi esterni, il consolidamento dei solai a volta del primo piano, la demolizione dei solai del mezzanino e la sostituzione del solaio di calpestio della sala Tassinari. Al piano terra, sono stati ridistribuiti gli spazi della zona utilizzata come deposito libri, con la realizzazione anche di nuovi servizi igienici. Gli altri uffici, la sala maggiore e la sala Tassinari sono stati consolidati e restaurati. In Sala Tassinari è stato eseguito inoltre uno specifico restauro delle scaffalature in legno, risalenti alla fine dell’800 e coperte dal vincolo della Soprintendenza, con un investimento di circa 230mila euro. Si è fra l'altro provveduto al recupero delle facciate: in particolare, quella che affaccia su via Da Vinci ha riacquistato l'immagine che la contraddistingueva dal 1925, tale fino alla fine degli anni Sessanta. Un'azione quindi che ha restituito pregio estetico all'edificio ma che lo ha reso anche più efficiente dal punto di vista energetico.

 Il giardino di fronte alla Fucini è stato riqualificato e riorganizzato, anche dal punto di vista impiantistico, per dare vita a uno spazio aperto fruibile dagli utenti della biblioteca e dai cittadini, che potrà accogliere attività didattica e di studio, eventi culturali in relazione con quelli all'interno dell'edificio. Lo spazio, dove i lavori sono in fase di ultimazione, è caratterizzato da un'alternanza di parti a verde e parti pavimentate in pietra e calcestruzzo architettonico, che hanno sostituito quelle degradate. Sostituiti anche i muretti di contenimento in mattoni, in stato di degrado, e abbattute le principali barriere architettoniche, rendendo l'area e l'accesso alla biblioteca accessibile e inclusivo. Sul lato via da Vinci è previsto il recupero della corte della 'Fucini', opera che si inserisce e chiude il grande intervento di rigenerazione urbana che, dal 2016, ha cambiato volto al centro storico della città: la corte entrerà a far parte degli spazi aperti che attraversano e collegano i tre complessi architettonici ex SerT in piazza 24 Luglio, ex Ospedale San Giuseppe ed ex convento degli Agostiniani che, recuperati e messi in comunicazione fra loro, rappresentano un forte catalizzatore per la rigenerazione di questa porzione di centro storico. Lo scopo del progetto è recuperare questo spazio di accesso secondario alla biblioteca, renderlo accessibile tramite l’abbattimento delle barriere architettoniche e vivibile con inserimento di spazi a verde ed elementi di arredo. Sarà per questo demolito il muro esistente su via Da Vinci, saranno rimossi cancello e ringhiera e saranno realizzate fra l'altro una nuova pavimentazione e aree a verde, con un nuovo impianto per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche, impianti di illuminazione e di irrigazione.

Con la riapertura dell’ala restaurata della biblioteca, l’impianto logistico dell’intero servizio avrà un nuovo assetto che interesserà progressivamente la distribuzione di spazi e attività. Un processo che si concluderà con il trasferimento di tutti i servizi per bambini e ragazzi nella futura sede della Sezione Ragazzi in corso di realizzazione nell’ex convitto infermieri di piazza del Popolo, anch'esso oggetto di un importantissimo intervento di recupero. Dopo l'inaugurazione, la dislocazione della collezione libraria seguirà un nuovo ordine di collocazione: la sala Maggiore sarà il nucleo della collezione di italianistica, ospiterà tutte le opere principali di letteratura italiana, dalle origini ai giorni nostri. La biblioteca empolese, grazie all'acquisizione di nuove opere avvenuta nel corso del 2021, è punto di riferimento per l’Empolese Valdelsa per questa tipologia di opere. La restante collezione si snoderà secondo itinerari sintetici, con la sezione “Tutti i giorni”, dedicata ai libri di uso quotidiano, dalle ricette di cucina ai manuali del fai da te.

I posti a sedere passeranno dagli attuali 99 a oltre 160, le postazioni studio della sala Maggiore saranno 60 e quelle della sala Auditorium (attuale sala di studio) saranno 50. L’accesso alle due sale sarà regolato tramite il software di prenotazione Affluences per evitare sovraffollamenti e problemi di rumore e disturbo. Il bancone per prestiti e informazioni sarà posto nel nuovo ingresso, così come i computer per il pubblico. E al piano terra sarà creata una sala emeroteca, una novità per la biblioteca comunale, dove sarà possibile consultare tutte le riviste e i giornali in abbonamento.

Restando in tema di novità, una riguarderà l’impiego della saletta adiacente alla mediateca come sala riunione e come spazio insonorizzato per persone non udenti. La mediateca sarà utilizzata esclusivamente per corsi di formazione e come spazio attrezzato per persone con disabilità e svantaggi: sarà dotata di stampante braille e tastiera braille, di ingranditori per ipovedenti, di anelli magnetoelettrici per non udenti e di schermi con informazioni in Lingua italiana dei segni. Non solo. La 'Fucini' sarà dotata di segnaletica accessibile in Comunicazione aumentativa e alternativa, per agevolare l’accesso ai servizi per le persone con svantaggi cognitivi e di lettura.

La sala Maggiore, dotata di due grandi schermi a led ad alta definizione, sarà sede permanente di mostre fotografiche e di grafica: saranno 'proiettate' immagini di fotografi, gruppi fotografici, singole associazioni che, di mese in mese, saranno selezionate. Un'azione che renderà la biblioteca comunale un luogo di cultura a trecentosessanta gradi, uno spazio di incontro con gli altri e con l'arte.


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