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Attualità giovedì 24 giugno 2021 ore 18:37

La pelle toscana accusa la concorrenza post Covid

Le aziende toscane hanno accusato il crollo degli ordini e adesso avrebbero anche difficoltà a reggere la concorrenza delle imprese meridionali



FUCECCHIO — La pandemia ha colpito settori di riferimento in Toscana come la concia e la calzatura senza dimenticare le sofferenze delle piccole aziende di conto terzi. Gli occhi sono puntati al blocco dei licenziamenti e soprattutto agli ordini principalmente dall'estero.

In attesa delle decisioni sul blocco dei licenziamenti, una rappresentanza del Comitato d'area del Distretto industriale di Santa Croce sull’Arno ha incontrato gli assessori regionali Leonardo Marras e Alessandra Nardini per valutare le prospettive occupazionali del Comprensorio del Cuoio.

L'auspicio degli assessori toscani è che il blocco dei licenziamenti possa essere prorogato ma c'è comunque fiducia sul fatto che il distretto industriale possa resistere da un punto di vista occupazionale almeno fino alla fine del 2021 sia grazie agli ammortizzatori sociali sia al fatto che le associazioni datoriali si sono fatte portavoce della intenzione dichiarata della maggior parte della imprese del distretto di rinviare eventuali scelte al 2022, nella speranza che ci sia una ripresa degli ordini dai mercati stranieri.

Se dovesse terminare il blocco dei licenziamenti, quindi, occorrerà ripartire dagli strumenti che già sono disponibili come la cassa integrazione (nel 1° trimestre del 2021 il 49% della cassa integrazione dell'intera Provincia di Pisa è stata assorbita dal Distretto di Santa Croce) ma anche dall'attivazione del fondo “Nuove Competenze” che attraverso lo stanziamento per la formazione professionale può offrire un respiro più lungo a quelle aziende che si trovano momentaneamente in difficoltà. Su questo specifico tema, così come su altri, il Distretto Industriale di Santa Croce e la Regione Toscana daranno vita ad un tavolo tecnico al quale parteciperanno i rappresentanti degli enti locali e delle parti sociali.

Durante l'incontro è emersa la criticità del settore calzaturiero che soffre a causa della concorrenza proveniente dalle imprese del sud Italia che usufruiscono di sgravi fiscali e dai contributi in quanto inserite in aree svantaggiate ai fini della programmazione dei fondi europei. Le aziende toscane, non potendo usufruire degli stessi benefici fiscali, in quanto operanti in un’area non svantaggiata, iniziano a sentire il fiato sul collo delle imprese del meridione.

Un tema particolarmente attuale, anche per le risposte attese dal sistema produttivo della zona, è quello della tutela ambientale, dovrebbe nascere a breve anche un tavolo specifico che verrà proposto al prossimo incontro con l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni. Un tavolo che dovrà portare a indicazioni chiare su alcune modalità operative con le quali le aziende del settore devono confrontarsi costantemente.


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