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Attualità martedì 07 luglio 2015 ore 16:55

La lira di Leonardo ricostruita dal Maestro Chiari

Il pezzo di liuteria in esposizione al museo. Il punto di partenza è stato il disegno del Genio, interpretato come nudo virile che tende un arco



VINCI — “Abbiamo voluto esporre all’interno del Museo Leonardiano per un periodo, un simbolo di una delle eccellenze toscane, la liuteria artigiana del Maestro Chiari, vero ambasciatore del saper fare di questa terra. In particolare, sarà in esposizione la celebre lira di leonardesca memoria ricostruita dal maestro nei minimi particolari".

Così l’assessore alla cultura del Comune, Paolo Santini.

"L’incontro con il Maestro Chiari è stato possibile grazie alla Pro Loco Vinci, che ringrazio sentitamente, e all’organizzazione del primo Da Vinci Baroque Festival. Infatti, il liutaio, specializzato nella ricostruzione di strumenti antichi, gli stessi che spesso i solisti utilizzano nei concerti del Da Vinci Baroque Festival, è arrivato a Vinci per assistere al primo concerto ed è tornato poi in seguito per mettere a punto con la direzione scientifica dell’Ufficio Cultura l’operazione di esposizione all’interno delle sale del museo della sua creatura leonardesca - aggiunge Santini -. Invito tutti a recarsi ad ammirare lo strumento, ne vale la pena. Nei prossimi mesi inoltre abbiamo in programma alcune iniziative insieme al Maestro Chiari in collaborazione con il museo, dedicate a grandi e piccoli”.

Fu Giorgio Vasari, nelle sue Vite, ad accennare all’attività di liutaio e musico di Leonardo Da Vinci.

“Fu condotto a Milano con gran riputazione Lionardo al Duca Francesco, il quale molto si dilettava del suono della lira, perché sonasse: e Lionardo portò quello strumento, ch’egli aveva di sua mano fabricato d’argento gran parte in forma di teschio di cavallo, acciocché l’armonia fosse con maggior tuba e più sonora di voce . La onde superò tutti i musici, che quivi erano concorsi a sonare”. Purtroppo però, di questo mitico strumento musicale, non rimane alcuna traccia nei documenti sopravvissuti del grande inventore. È stato basandosi su queste poche righe però che il maestro liutaio Fabio Chiari ha ricostruito la sua versione della Lira di Leonardo.

Il punto di partenza è stato il disegno di Leonardo interpretato come nudo virile che tende un arco. In seguito ad un’accurata indagine, il liutaio ha desunto che il nudo virile, in realtà, suona uno strumento ad arco da braccio. Da qui ha preso le mosse la sua ricostruzione. Per quanto riguarda invece le parole “fabricato d’argento”, è abbastanza chiaro per qualsiasi liutaio, che il Vasari intendeva decorato a foglia d’argento, in quanto è noto che una cassa in metallo non può suonare. Nella ricostruzione sono stati rispettati i rapporti tipici del cranio di un cavallo privato della mandibola, rapporti ripresi dai disegni di studio dei cavalli eseguiti dallo stesso Leonardo. Lo strumento è stato ricostruito secondo la tipologia degli strumenti ad arco tipici del periodo leonardesco, usando essenze legnose della campagna toscana, quali l’acero campestre per la cassa e l’abete bianco della montagna di Vallombrosa, oltre al pero e al bosso per le piccole parti della montatura. La vernice è a base di resine naturali utilizzate intorno al Quattro-Cinquecento nella liuteria italiana. Di questo strumento sono stati ricostruiti solo due esemplari, quello presente in questa vetrina e un altro, interamente decorato in argento, usato per concerti e manifestazioni pubbliche, di proprietà della Nosuoni records srl di Roma.

Il maestro Fabio Chiari, personalità ormai celebre nel mondo del web per la diffusione planetaria dei filmati dal suo canale Youtube, nasce a Firenze nel 1959 e, trentacinquenne, si appassiona all’arte della liuteria presso la bottega di Paolo Vettori. Ha partecipato a numerose mostre liutarie in tutto il mondo specializzandosi nella ricostruzione di strumenti medievali e rinascimentali. Per valorizzare la tradizione liutaria toscana ha aperto la scuola di Liuteria Toscana Fernando Ferroni di Sesto Fiorentino.


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