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Attualità sabato 26 novembre 2022 ore 18:44

Protesta contro il gassificatore di rifiuti

Foto Zero Waste Italy

Oltre 1.500 persone hanno partecipato ad una manifestazione di protesta contro il nuovo impianto di trasformazione dei rifiuti nell'Empolese



EMPOLI — La manifestazione promossa contro la realizzazione del nuovo impianto di trasformazione dei rifiuti in biogas nell'Empolese Valdelsa ha raccolto oltre 1.500 persone che hanno sfilato per le strade di Empoli.

Il corteo organizzato dai Comitati ambientalisti ha sfilato davanti alla stazione ferroviaria di Empoli per raggiungere la centralissima piazza della Vittoria.

"Empoli e tutto il suo vasto comprensorio hanno oltre l'ottanta per cento di raccolta differenziata e non hanno bisogno di impianti di industria sporca costosissimi e pagati dai cittadini. Senza la gente non si decide niente!" recita il post pubblicato sui social dal movimento Zero Waste Italy.

La protesta ha raccolto il dissenso da parte di alcuni residenti della zona ad ovest di Empoli. Il progetto promosso da Alia servizi ambientali, gestore della raccolta e trattamento dei rifiuti nella provincia di Firenze, prevede la realizzazione dell'impianto nella periferia, presso la zona industriale del Terrafino.

I sindaci dell'Empolese Valdelsa hanno accolto la richiesta della partecipazione civica all'interno del percorso di partecipazione già avviato da Alia sui territori interessati dalla progettazione. "Come sindaci dell’Empolese Valdelsa - recita una recente nota congiunta - siamo consapevoli della rilevanza del dibattito che si è aperto sul nostro territorio sul tema e, come abbiamo sempre fatto per ogni altra questione in questi otto anni e mezzo, vogliamo confrontarci con i cittadini per prendere insieme la decisione migliore per il nostro territorio. A tal proposito vogliamo chiarire con estrema nettezza due aspetti, per sgombrare il campo dagli equivoci che nelle ultime settimane stanno alimentando nell’opinione pubblica una preoccupazione legittima ma infondata. Primo. Non è stato deciso niente. È un percorso che presuppone verifiche da parte degli enti preposti alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente, che ancora non sono state effettuate, perché ad oggi non è stato ultimato neppure il progetto. Secondo. Nessuno di noi accetterà mai di realizzare nei nostri Comuni un impianto che possa mettere in pericolo la salute dei cittadini di oggi e di domani, perché il nostro compito è prima di tutto quello di farci garanti della salute dei cittadini e non vogliamo venire meno a questa responsabilità, che abbiamo sempre esercitato in modo rigoroso in questi anni non ultimo durante l’emergenza Covid stando vicini alle nostre comunità. Pertanto, saremo i primi ad opporci ad un impianto che non dia garanzie di questo tipo. Siamo padri e madri anche noi e non abbiamo nessuna intenzione di avvelenare l’aria che respirano i nostri e i vostri figli".


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