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Attualità martedì 06 luglio 2021 ore 10:19

No Keu: "Siamo già in ritardo sulla bonifica"

L'assemblea No Keu ha chiesto un piano di interventi dettagliato e la previsione di una fornitura alternativa di acqua potabile nelle zone interessate



EMPOLI — L'assemblea permanente dei cittadini dell'Empolese, a tre mesi dalla notizia delle indagini sui rifiuti denominati Keu prosegue la mobilitazione e chiede più dettagli in merito al cronoprogramma per la bonifica dei terreni. 

L'assemblea in una nota spiega "Alla luce dei risultati del primo prelievo compiuto sui terreni, il dato di fatto è che la macchina amministrativa è in enorme ritardo rispetto alle azioni di salvaguardia della salute dei cittadini. Si comincia a parlare di bonifica, ma ancora non ci sono certezze né sulle modalità, né sui tempi. Mentre arrivare a bonificare le aree contaminate è la priorità assoluta in questo momento e quindi pretendiamo che si avvii con urgenza il procedimento di bonifica con l’affidamento del piano di caratterizzazione e l’analisi sito specifico".

Ed ancora "La bonifica dell’unica area ad oggi controllata su mandato della procura e su cui sono stati riscontrati livelli allarmanti di inquinamento da cromo, arsenico e nickel non basta. Riteniamo necessario, infatti, che vengano effettuati carotaggi sui terreni lungo tutto il tratto della nuova strada regionale, dal momento che i residui tossici della lavorazione dei fanghi conciari potrebbero essere stati utilizzati anche in altri siti del cantiere, non solo sul V lotto. Inoltre chiediamo prelievi in profondità per controllare le acque di falda. Ad oggi, infatti, la Regione ha fatto sapere di aver stanziato 70mila euro - cifra esigua rispetto al piano di verifica trimestrale - solo per il monitoraggio delle acque dei pozzi privati del V lotto. Intanto, anche sul fronte dell’allaccio all’acquedotto pubblico delle abitazioni che ne sono sprovviste i tempi di realizzazione sembrano essere molto lunghi. Per questo chiediamo che venga attivato, di concerto con i residenti, un servizio di fornitura alternativa di acqua potabile - autobotti o sacche di acqua - fino a quando non saranno conclusi i lavori".

Un altro aspetto riguarda il finanziamento delle opere "Non può ricadere sulle spalle della collettività e deve essere in capo a chi ha provocato questo danno, lucrando sulle spalle della collettività".


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