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INCONTRI D'ARTE — il Blog di Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci è nato Pontedera e vive a Calcinaia. Giornalista e critico ha pubblicato numerosi volumi sul cinema e sull’arte. Tra le sue pubblicazioni “Paolo e Vittorio Taviani , la poesia del Paesaggio”, editore Gremese. Ha diretto la rivista letteraria Ghibli ed ha collaborato con importanti istituzioni pubbliche. Attualmente è funzionario della Regione Toscana.

Poesia e natura nella pittura di Massimo Barlettani

di Riccardo Ferrucci - mercoledì 06 gennaio 2021 ore 07:30

Massimo Barlettani

Massimo Barlettani è nato a Volterra nel 1956. Nel 1989 ha fondato l’agenzia di pubblicità B&A.

La sua ricerca artistica si è sviluppata con un percorso che dalla pittura astratta si è evoluto in una ridefinizione figurativa di elementi iconici in particolare figure femminili ed elementi naturali. Dal 2012 sta sviluppando una ricerca sul tema della vita e della sua rappresentazione simbolica attraverso rarefatte immagini floreali. Nel 2018 viene invitato a Londra per “Spring”, un’importante mostra sulla figurazione internazionale curata da Anna Rowlinson alla Osborne Studio Gallery di Belgravia Nel 2019 inaugura “Haiku” una personale a Vicenza nello spazio l’Idea di Maria Luisa Amatori curata da Francesca Bogliolo. Da alcuni anni è un collaboratore di “Arte In” con una rubrica fissa dal titolo “il dito nella marmellata”dove esprime la sua opinione sulle tendenze e le contraddizioni dell’arte contemporanea. Le opere di Massimo Barlettani sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private. Vive e lavora a Cerreto Guidi.

Nella tua pittura il tema della natura e dei fiori diventa prevalente. Quali sono le ragioni che ti portano in questa direzione?

Quelli che vedi nella mia pittura non sono soltanto fiori, sono concetti che rappresentano la vita umana: la forza, la bellezza e la fragilità della vita. I fiori sono l’aspetto esteriore, ma in realtà è la vita la protagonista del mio lavoro.

Nei tuoi lavori si assiste ad una forte variazione cromatica: passando dai toni chiari e brillanti ad una dimensione più notturna e dai toni scuri. Come nasce questo doppio registro cromatico?

Il giorno e la notte sono i due tempi della vita, se fai caso raramente uso il colore nero. I mie dipinti più scuri nascono da una serie di sovrapposizioni di colori diversi, i cambiamenti cromatici sono importanti, alcuni dipinti recenti sembrano in bianco e nero, in realtà nascono da una serie di ricerche approfondite sul colore e i sentimenti.

Il Covid ci ha costretti a rimanere in casa. Questo elemento ha condizionato il tuo lavoro ?

Non me ne sono reso conto, ma questa condizione si è riflessa nel mio lavoro. Forse ho lavorato di più anche perché avendo lo studio a casa questo non ha creato un reale impedimento a lavorare. Ho realizzato circa cinquanta dipinti che ho chiamato hope, speranza. In queste opere prevale, mio malgrado, un tono più drammatico che riflette il periodo che stiamo vivendo.

Ogni artista ha dei progetti per il futuro. Ci puoi raccontare a cosa stai lavorando?

Sto lavorando ad un progetto legato alle farfalle, sono elementi trasparenti e appena delineati. Il ciclo si chiama Butterfly Effects, dove prevale l’idea che ogni cosa nel mondo è collegata e basta il minimo movimento per cambiare l’ordine delle cose. Un altro progetto a cui sto lavorando è una grande mostra, da ambientare nel parco botanico e nella villa Hambury di Ventimiglia, dove i miei fiori si collocano in uno spazio naturale ideale, visitato ogni anno da un pubblico numerosissimo.

Quali sono i tuoi compagni di viaggio, gli autori a cui ti senti più vicino ?

Ho molti amici artisti che ringrazio per il confronto e il continuo arricchimento, poi, da quando pubblico i mie quadri su Instagram ho incontrato “virtualmente” molti artisti internazionali ed allargato la mia visione del mondo, confrontandomi con esperienze diverse e lontane. Ad esempio ho conosciuto un pittore giapponese che lavora su tematiche simili ma con risultati completamente diversi dai miei, si è creata un speciale sintonia tra le nostre sensibilità e questo mi aiuta ad aprirmi a nuove idee e nuove soluzioni..

Quale messaggio vuole offrire al pubblico la tua arte. Cosa ci vuoi dire con la tua opera?

Con la mia pittura cerco di aggiungere al mondo qualcosa di positivo, l’emozione che voglio evocare è quella di una rinascita, di andare verso la vita e la creazione. Quando incontro un collezionista che dice di trovare piacere nel vedere una mia opera nella sua casa, trovo uno stimolo importante per continuare il mio lavoro e portare nuova luce e nuova poesia nel mondo che ci circonda. E’ una piccola cosa, ma per me ha un grande significato.

Riccardo Ferrucci

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